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LAVAGNA TATTICA – Juve, con Szczesny costruzione dal basso e pochi rinvii

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Pirlo chiede molto a Szczesny quando la Juve palleggia dal basso. Il polacco effettua pochissimi rinvii dal fondo

L’importanza del palleggio dal basso

-Ormai anche in Italia molte squadre della Serie A, sia in alta che in bassa classifica, hanno una costruzione da dietro insistita ed elaborata. Per quanto molti critici considerino tutto ciò una mera moda, in realtà uscire in modo pulito dal basso porta con sé tanti vantaggi. Ordina la propria squadra sul terreno di gioco e manipola il pressing avversario, attirando i rivali in avanti e creando così spazio da attaccare alle spalle. E’ un modo quindi per creare varchi ed esaltare i propri giocatori più tecnici, servendoli in modo pulito e nelle condizioni per fare danni all’avversario.

In un calcio in cui i sistemi di pressing sono sempre più feroci, intensi e organizzati, è diventata necessaria la presenza di un portiere abile a gestire il pallone. Un estremo difensore dotato tecnicamente arricchisce il palleggio di una squadra, rendendola più difficile da pressare agli avversari.

Il contributo di Szczesny

Pirlo, che come tutti gli allenatori moderni crede molto in questi principi, chiede un contributo non indifferente al proprio portiere. Szczesny effettua circa 30 passaggi ogni 90′, 6 in più rispetto all’anno scorso: è l’ottavo portiere della Serie A per passaggi totali effettuati ogni 90′ (va considerato anche che, dopo il Sassuolo, la Juve è la squadra con la percentuale più alta di possesso palla).

La statistica curiosa è che, nella top 10 dei portieri, il polacco è per distacco quello che tenta meno passaggi lungi ogni 90′: soltanto 6.5. Per fare un paragone, Ospina (che ha cifre simili nei passaggi totali) è intorno ai 16.5.

Nel grafico sopra, vediamo dati molto significativi. Su situazioni di calci di rinvio, i porteri della Juve (includendo anche Buffon) sono quelli della Serie A che lanciano meno sul lungo. Ciò vuol dire che, anche nei tentativi di pressing alto da parte degli avversari, i bianconeri cercano sempre di uscire in modo pulito, fraseggiando sul corto. Oltre che per le idee di Pirlo, ciò avviene anche per l’assenza di prime punte forti fisicamente in avanti: se, per esempio, l’Atalanta può sfruttare le doti di Zapata nei duelli aerei e vincere le seconde palle, al contrario la Juve deve risalire in altro modo, visto che non ha torri al centro dell’attacco. Vanno sempre rispettate le caratteristiche dei propri giocatori.

Le difficoltà delle ultime gare

Nelle ultime settimane, la presenza di Arthur Melo aveva reso la Juventus molto più resistente alla pressione rivale. Senza il brasiliano, si sono però visti grossi limiti, soprattutto in un Bentancur profondamente in difficoltà quando deve guidare la risalita della squadra. L’uruguagio fatica quando deve giocare sotto pressione: usa male il corpo e si smarca poco, ha assolutamente bisogno di un profilo tecnico vicino a sé.

Ha perso tanti brutti palloni di recente, con l’erroraccio di Porto che è rimasto nella memoria. In quella situazione, si sono viste molto insicurezze da parte di tutta la squadra, che si è mossa male. Anche Szczesny non è stato irreprensibile in quell’azione, rimanendo troppo fermo e non dando supporto al compagno.

Insomma, come abbiamo visto anche nel grafico sopra, è evidente la voglia di Pirlo di costruire dal basso: non va neanche dimenticato il contributo di Danilo, la cui posizione da “falso terzino” (è spesso dentro al campo) dà tanti vantaggi alla manovra. Senza Arthur, bisogna però trovare il modo di essere efficaci, senza perdere i brutti palloni delle ultime gare. Oltre all’errore in avvio di Bentancur, abbiamo visto come molti dei tentativi di pressing del Porto abbiano creato molti problemi tra i bianconeri per tutta la partita.

 

 

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