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LAVAGNA TATTICA – Cosa deve fare la Juve di Pirlo per vincere a Parma

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Parma-Juve è una gara molto importante per Pirlo. I bianconeri affronteranno una squadra con limiti ben precisi

Come gioca il Parma di Liverani

Anche se non è andata oltre il pareggio, la Juve ha offerto una prova convincente contro l’Atalanta. Ora i bianconeri hanno 3 impegni sulla carta agevoli prima dei big match (contro Inter, Sassuolo e Milan) di fine girone. Questa sera c’è l’impegno del Tardini, contro una squadra con tanti limiti.

Nonostante Liverani abbia dimostrato, soprattutto nella sua esperienze leccese, di avere idee calcistiche molto diverse da quelle di D’Aversa, il suo Parma continua ad avere molti tratti in comune con quello del suo predecessore. Resta infatti una formazione soprattutto difensiva, che si difende in basso, gestisce poco il possesso e attacca principalmente in transizione.

I dati aiutano a darci un quadro generale sugli emiliani. Sono la squadra con l’indice PPDA più alto dell’intera Serie A: in pratica, è la formazione che concede più passaggi prima di intraprendere un tentativo di recupera palla. Questa statistica dimostra come il Parma si difenda soprattutto in basso, senza contrastare l’avvio di azione degli avversari. Sostanzialmente, ciò che avveniva lo scorso anno con D’Aversa.

Il possesso palla rimane sempre piuttosto basso (46%). E’ una squadra che, soprattutto per le caratteristiche dei propri giocatori (Gervinho su tutti) ama attaccare in ripartenza, in distanze del campo più ampie.

L’importanza di McKennie e Alex Sandro

Rispetto all’Atalanta, la Juve dovrà quindi perforare una difesa chiusa, attaccando in spazi stretti. Anche in questa gara, sarà importante il ruolo di McKennie. Come abbiamo scritto tante volte, l’americano sta incidendo soprattutto per le sue qualità senza palla: arrivato a Torino con la nomea di mediano difensivo, oggi l’ex Schalke 04 ha compiti soprattutto offensivi. Pirlo gli chiede di buttarsi in avanti, aggredire gli spazi e riempire l’area di rigore, tant’è che spesso è quasi un attaccante aggiunto (soprattutto nelle partite in cui manca Morata). Saranno quindi vitali i suoi smarcamenti per perforare il bunker rivale.

genoa juve mckennie

Il gol di McKennie a Barcellona. E’ proprio l’americano che riempire l’area di rigore.

Ci si aspetta molto anche da Alex Sandro. Nel 3-2-5 con cui la Juve attacca, il brasiliano dovrebbe agire da terzo centrale di sinistra. Uno dei difetti dei bianconeri, soprattutto quando si affrontano squadre che si coprono, consiste nell’eccessiva staticità del reparto arretrato: per dare più imprevedibilità, c’è bisogno che almeno uno si sappia sganciare in avanti per accompagnare l’azione offensiva.

Sandro dovrà sapersi anche alzare per supportare Chiesa, senza abbandonare l’italiano a sé stesso come successo in altre partite. Contro una squadra che si difende bassa (come dovrebbe essere il Parma di questa sera), non serve a nulla tenere 3 centrali bloccati dietro: è come regalare un uomo agli avversari. C’è, al contrario, bisogno di attaccare con più uomini.

Il rilancio di Kulusevski

Inoltre, senza Dybala, potrebbe giocare anche Kulusevski dal primo minuto. Lo svedese, dopo un grande avvio di stagione, si trova in un momento difficile. Ha confezionato tante gare negative, facendo male oltretutto anche da subentrato. Evidente la sua disabitudine nel giocare in una squadra che attacca in spazi stretti (al Parma attaccava quasi solo in transizione), dove spesso sembra un po’ goffo. Fa tanti errori tecnici e non sa sempre usare nel migliore dei modi il fisico a disposizione, con una postura spesso problematica.

Contro la sua ex, è chiamato a dare un segnale importante. C’è bisogno anche della sua creatività per trovare il varco vincente contro il Parma: senza Ramsey, è Kulusevski infatti il giocatore con più qualità in fase di rifinitura. Vedremo se sarà la gara del rilancio per lui.

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