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LAVAGNA TATTICA – Le chiavi di Sampdoria-Juve: perché McKennie sarà decisivo
I movimenti di McKennie saranno decisivi in Sampdoria-Juve. I bianconeri devono muovere le linee di Ranieri
Una squadra tignosa
La Juve di Pirlo cerca la seconda vittoria consecutiva in campionato. A Marassi, affronterà una Sampdoria che – con Ranieri in panchina – sta attraversando una stagione molto più serena e tranquilla rispetto a quella tribolata dell’anno scorso. I blucerchiati sono una formazione particolarmente tignosa e solida, che prepara bene la partita sui difetti dell’avversario. Si distingue, come tutte le squadre del tecnico testaccino, per un 4-4-2 molto ordinato senza palla, che copre bene il centro del campo e lascia pochi spazi ai rivali.
Per assecondare le caratteristiche di giocatori come Ramirez, Ranieri non si è comunque fossalizzato sullo stesso modulo, cambiando spesso disposizione. Nell’ultima partita di Parma, per esempio, i blucerchiati sono scesi in campo con il 4-3-1-2, mentre nell’ultima mezz’ora contro l’Udinese la Sampdoria è passata a un 3-4-2-1 che ha consentito di rimontare e vincere la partita. In ogni caso, senza palla difficilmente i liguri si dispongono con un modulo diverso dal 4-4-2, che poi è il marchio di fabbrica di Ranieri.
Come attacca la Sampdoria
I blucerchiati non sono di sicuro una formazione molto propositiva o sofisticata nel palleggio. Alzano molto la palla e cercano di arrivare velocemente nella trequarti avversaria. Insieme a Torino, Napoli e Parma, la Sampdoria è la squadra del campionato che attacca meno per vie centrali: la rifinitura arriva soprattutto per corsie esterne, con i liguri che sono tra le principali formazioni della Serie A per cross a partita. Il Doria ha, tra ali e terzini, giocatori che incidono soprattutto quando agiscono vicini alla linea di fondo, come per esempio Candreva e Augello. Di recente, è esploso anche Damsgaard, ma è difficile pensare che Ranieri possa schierarlo dal primo minuto.
La Juve dovrà quindi essere brava a scivolare bene in fascia, visto che la Sampdoria utilizza molto i cambi di campo. Da segnalare anche l’importanza di Thorsby: per quanto giochi formalmente da mediano, il norvegese si sgancia spesso in avanti quando i compagni vanno al cross. Riempie l’area per andare a staccare. Fin qui ha segnato diversi gol ed è addirittura uno dei giocatori del campionato che effettuano più tiri di testa. Se Ranieri dovesse schierarlo, i bianconeri dovranno essere bravi a leggere i suoi inserimenti da dietro.
L’importanza di McKennie
Senza la creatività di Kulusevski, la Juventus dovrà cercare di manomettere in altro modo la struttura difensiva blucerchiata. Ancora una volta, sarà importante il contributo offensivo di McKennie. Quando Arthur e Bentancur sono contemporaneamente in campo, quello della Juve assomiglia al 3-2-5 di inizio stagione: doppio mediano, con i due sudamericani che giocano vicini tra di loro, mentre McKennie agisce più alto e verticale.
Contro il Bologna, la Juve ha servito tante volte il texano libero tra le linee, il quale ha sfruttato bene le ottime sponde di Kulusevski (questa sera dovrà essere soprattutto Morata a farle). I movimenti dell’americano, che ormai è un incursore con responsabilità soprattutto offensive, saranno importanti sia per riempire l’area e attaccare la profondità, sia per muovere le linee avversarie e creare spazi per i compagni.
Un po’ come successo a Genova, dove il texano – aprendosi – era stato bravissimo a portare fuori posizione Masiello, dando modo a Dybala di aggredire lo spazio creato.
Si vede nella slide sopra. McKennie porta fuori posizione Masiello, Dybala attacca bene lo spazio.
Insomma, c’è bisogno di dare continuità alle ultime vittorie per rilanciare una prima parte di stagione problematica.
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