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LAVAGNA TATTICA – Le chiavi di Venezia Juve: l’importanza di Locatelli
Con tante assenze, Locatelli sarà decisivo in Venezia Juve. Ecco perché Allegri chiede molto al centrocampista
La Juve cerca la terza vittoria consecutiva in campionato per non perdere terreno nei confronti delle prime. Contro, il Venezia, avversario che i bianconeri non affrontano dal 1999-2000, Allegri dovrebbe dare continuità al 4-2-3-1 delle precedenti partite. I ballottaggi sono essenzialmente due: quello tra Rabiot (favorito) e Bentancur in mediana, e quello sulla sinistra tra Pellegrini (favorito) e Alex Sandro. Rispetto alla partita contro il Genoa, largo a destra in attacco ci sarà Cuadrado e non Kulusevski. Vuol dire che l’ala sarà un calciatore che preferisce ancora di più, rispetto allo svedese, giocare largo senza entrare dentro al campo.
Come al solito, sarà quindi la fascia destra l’area creativa dei bianconeri, dove Dybala e Cuadrado concentreranno il gioco. I calciatori della Juve dovranno essere bravi a palleggiare su quel lato, anche per riuscire a cambiare il gioco sull’altra fascia. Contro il Genoa abbiamo visto un Pellegrini molto più intraprendente del solito, con più personalità nel puntare l’uomo ed aggredire gli spazi. La Juve dovrà cercare quindi di innescarlo bene e di servirlo in corsa.
Ci si aspetta molto anche da Locatelli, il migliore in campo della precedente partita di campionato e anche una delle principali “novità tattiche” nel 4-2-3-1. Lo abbiamo visto fare di tutto: si abbassava molto in avvio di azione per aiutare il palleggio, smarcandosi bene per ruotare con gli altri giocatori (era spesso decentrato a sinistra).
Quando poi la Juve consolidava il possesso, partecipava attivamente alla fase offensiva. Lo abbiamo visto sganciarsi spesso in avanti e attaccare gli spazi con inserimenti da mezzala box-to-box. Smarcamenti che davano imprevedibilità alla manovra e consentivano alla Juve di attaccare con tanti uomini.
Insomma, per riempire bene la zona di rifinitura è necessario un aiuto da parte dei mediani, per evitare che il centro sia troppo vuoto e che ci siano pochi giocatori.