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LAVAGNA TATTICA – Le difficoltà di Kulusevski e Ronaldo
In Torino-Juve, Kulusevski e Ronaldo hanno sofferto molto il contesto tattico. I bianconeri faticano a imbeccare le punte in situazioni pericolose
Le difficoltà di Kulusevski
Ieri abbiamo scritto delle molte difficoltà tattiche e tecniche che la Juve ha avuto nel derby: i bianconeri hanno faticato molto nell’attaccare la difesa schierata del Torino, con un giro palla lento e prevedibile verso Alex Sandro e Cuadrado, che però erano quasi sempre circondati da maglie rivali. La manovra si bloccava, con i terzini costretti a tornare indietro con una marea di retropassaggi.
I bianconeri hanno faticato ad innescare i propri attaccanti in modo pulito. Kulusevski, che ha causato il secondo gol di Sanabria con un retropassaggio sciagurato, è stato tra i più criticati, si tratta forse di una delle principali delusioni della stagione per molti tifosi. Sicuramente, è arrivato a Torino un giocatore con tanti limiti tecnici, che deve abituarsi a un calcio di possesso (a Parma attaccava quasi solo in campo aperto): ha grossi limiti nella psotura, nell’utilizzo del corpo e nel fraseggio in spazi stretti. Tuttavia, il continuo valzer di posizioni (sottolineato da Kulusevski in un’intervista) e il contesto tattico difficile non ha di certo aiutato un giovane che avrebbe bisogno di più certezze.
D’altronde, lo stesso errore che ha portato al gol di Sanabria non è certo colpa esclusivamente del singolo, visto che la squadra è estremamente statica. Kulusevski, dopo appena 7” del secondo tempo, è infatti completamente isolato. I compagni sono fermi e lontani, nessuno si smarca per dargli una soluzione di passaggio. L’ennesimo errore dell’ex Parma è anche conseguenza di una squadra che senza palla si muove malissimo.
Poco in partita
Nel primo tempo, lo svedese agiva dentro al campo, nel mezzo-spazio di destra, lasciando l’ampiezza alle sovrapposizioni di Cuadrado. Considerando però che la Juve, per tutti i primi 45′, non è quasi mai riuscita a sfondare centralmente, Kulusevski di fatto è stato uno spettatore non pagante. Sempre schermato dalle maglie granata, non è quasi mai stato trovato dai compagni: fermo e statico anche lui, era costretto a ricevere quasi sempre spalle alla porta.
Due dei molti esempi nella slide sopra, in cui la manovra della Juve si blocca in fascia. Con Cuadrado largo in fascia, Kulusevski è sempre dentro al campo, con la squadra che però non riesce ad arrivare a lui. E’ sempre mancata la soluzione di passaggio per innescarla a causa della profonda staticità dei bianconeri.
Va detto che anche lo svedese ci ha messo del suo: oltre a muoversi poco, ha anche commesso diversi errori tecnici nei rari frangenti in cui ha toccato palla.
Un esempio nella slide sopra, in cui può mandare Cuadrado sul fondo ma sbaglia le misure del cross. Per farlo entrare di più in partita, nella ripresa Pirlo ha deciso di allargare la sua posizione: più defilato, ha toccato un maggior numero di palloni e creato anche qualche occasione (da un suo cross Ronaldo stava per segnare). Ciò non ha però evitato allo svedese di essere criticato molto per la sua scarsa incisività.
Ronaldo soffre spalle alla porta
Oltre a Kulusevski, anche Ronaldo ha sofferto molto il contesto tattico. Nella ripresa, la Juve è riuscita ad andare di più sul fondo, con il portoghese che quindi ha avuto modo di rendersi più pericoloso. Nel primo tempo, l’ex Real Madrid è stato però tra i peggiori. A volte, i bianconeri hanno provato l’imbucata centrale per Ronaldo, che però spalle alla porta ha sofferto molto la fisicità di Bremer. Il difensore brasiliano lo ha anticipato diverse volte, generando così ripartenze pericolose.
Due dei molti esempi nelle slide sopra.
Come abbiamo scritto molte volte, di recente la Juve sta manifestando un’inquietante mancanza di idee quando deve attaccare difese schierate. Altro non fa che allargare il gioco in fascia nella speranza che arrivino cross da Cuadrado. Questo contesto tattico di certo non aiuta i propri giocatori offensivi, soprattutto Kuusevski.