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LAVAGNA TATTICA – L’importanza di Cuadrado e Alex Sandro: cosa ha funzionato nel primo tempo
La Juve ha disputato un bel primo tempo contro il Milan, con ottimi movimenti di Cuadrado e Alex Sandro. Non è però bastato per vincere
La Juve ha chiuso molto male il match contro il Milan. Non solo perché ha rischiato di perdere, ma anche perché – per l’ennesima volta – i bianconeri sono calati vistosamente, abbassandosi e speculando, senza quasi più giocare a calcio. La Juve era troppo lontana dalla trequarti rivale, con poche idee su come risalire. Una volta subito il pareggio da Rebic, i padroni di casa non sono stati in grado di cambiare l’inerzia del match, con anzi il Milan che si è fatto preferire. Come abbiamo scritto tante volte, non è più la Juventus della (B)BBC, quella squadra in grado di stare bassa per tanto tempo senza palla e proteggere alla perfezione la propria area di rigore. Oggi le caratteristiche sono diverse e passare troppo tempo vicino alla porta di Szczesny aumenta la probabilità di subire l’episodio sfavorevole. Cosa successa anche nel match di ieri sera.
E’ un peccato, perché per 45′ abbiamo visto senza dubbio la Juve migliore della stagione, finalmente incoraggiante in entrambe le fasi. In molti temevano l’aggressività rossonera, soprattutto perché finora i bianconeri hanno molto sofferto quando pressati in avanti. Invece, nel primo tempo la fase di possesso bianconera è stata sorprendentemente fluida. Il 4-4-2 di partenza diventava più una sorta di 3-5-2, con Danilo che rimaneva più bloccato e Cuadrado che dava ampiezza. Proprio la posizione del colombiano è stata determinante nei primi 45′. Il Milan, che ha un pressing fortemente a uomo, non riusciva a leggere i suoi smarcamenti. Il sudamericano entrava spesso dentro al campo, con Dybala che invece si apriva. La Juventus trovava così continuamente l’uomo libero. Le rotazioni posizionali sono state la chiave tattica principale dei primi 45′.
La palla girava bene e i calciatori si interscambiavano molto bene tra di loro. Il Milan faticava molto a leggere gli smarcamenti avversari, con la Juve che arrivava facilmente nella trequarti avversari grazie a un ottimo palleggio.
Una delle chiavi dell'ottimo primo tempo della Juve sono state le rotazioni in fase di possesso: Dybala e Cuadrado in particolare si sono scambiati di posizione diverse volte.
Milan in forte difficoltà nel recupero palla (e non solo). #JuventusMilan pic.twitter.com/LlnfbZxyxD
— Gabriele Gatti (@GabrieleCats) September 19, 2021
Due delle molte situazioni in cui la Juve trova libero Cuadrado tra le linee. Nessun calciatore del Milan riesce a seguirlo, con Bentancur che è bravo a sganciarsi in avanti e portare fuori posizione Kessiè. C’è quindi un buco in mezzo che il colombiano riempie.
Non era però solo grazie a Cuadrado che i bianconeri trovavano superiorità posizionale. Alex Sandro ha spinto molto di più rispetto al solito. Il Milan forse non si aspettava così tante sortite offensive, sta di fatto che il brasiliano ha arato la fascia sinistra, con Saelemakers che non seguiva le sue corse. Anche Bentancur e Rabiot aggredivano molto bene gli spazi, con Dybala e Morata (entrambi super) preziosissimi nello svariare e nel creare spazi per i compagni.
Qui sopra vediamo due delle molte azioni in cui Alex Sandro attacca bene gli spazi. Nella prima slide, Bonucci verticalizza per Bentancur (ancora libero): il movimento in diagonale di Morata pporta Tomori a stringersi, con Alex Sandro che può così andare sul fondo. Nella seconda slide, invece, è Bonucci che lancia Alex Sandro in profondità con Saelemaekers in avanti.
In certi altri frangenti, era addirittura Bonucci che si sganciava in avanti aprendosi a destra. Cuadrado rimaneva più stretto e bloccato, mentre il viterbese avanzava bene il proprio raggio d’azione, con Theo Hernandez in difficoltà nel leggere i suoi smarcamenti.
La Juventus supera molto bene il pressing milanista.
Insomma, per 45′ abbiamo visto una Juve incoraggiante. Molto fluida nei movimenti, nel giro palla (il Milan era in grosso affanno) e tremendamente solida in fase di non possesso. Oltre a buone sortite di pressing offensivo, la Juventus ha chiuso benissimo gli spazi. Di solito il Milan riesce, grazie a rotazioni e smarcamenti, a penetrare i blocchi bassi, ma per larghe fasi del match la Juve è stata quasi irreprensibile. Diaz ha trovato poche ricezioni tra le linee e quando il Milan allargava il gioco sia Theo che Saelemaekers erano circondati da maglie rivali. Una volta recuperata palla, la Juve era poi in grado di avviare spesso ripartenze pericolose contro un Milan non sempre perfetto nelle marcature preventive.
Un esempio sopra, in cui gli attaccanti del Milan sono ben schermati dalla mediana bianconera. Romagnoli prova l’imbucata centrale, ma Bentancur recupera palla e avvia così una transizione pericolosa.
Ancora una volta, però, la Juve non è riuscita a difendere il vantaggio, facendosi rimontare nuovamente. Nonostante un super primo tempo, i bianconeri sono calati con il passare dei minuti, abbassando drasticamente il baricentro e non riuscendo più a risalire. Vero che il pareggio di Rebic è stato forse casuale, ma era da parecchio tempo che la Juve non si rendeva pericolosa e concedeva via via sempre più varchi. Il modo in cui i bianconeri, con Rabiot, hanno regalato il corner è esemplificativo sulla stanchezza assunta dai bianconeri. Allegri deve cercare di rendere più costante la Juventus nei 90′: non siamo più nell’epoca della (B)BBC, un secondo tempo troppo speculativo rischia di compromettere in negativo il match. Cosa avvenuta anche ieri.