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LAVAGNA TATTICA – L’ingresso di Arthur dà più sicurezza alla Juve

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La Juve ha perso tanti palloni contro l’Inter, soprattutto nel secondo tempo. L’ingresso di Arthur dà più sicurezza

Un inizio difficile

Come abbiamo scritto, la Juve vista martedì sera è stata molto più convincente senza palla rispetto al match di campionato di quasi 20 giorni fa. Tuttavia, la fase di possesso è stata molto più discontinua: anche a causa delle diverse assenze, i bianconeri hanno creato poco nel complesso, non sono riusciti a trovare molti varchi. Tant’è che i gol sono arrivati in modo abbastanza episodico, con l’Inter che ha commesso svarioni piuttosto gravi.

Ad inizio match, sembravano vedersi un po’ le stesse difficoltà della partita di Serie A. Il possesso palla era orizzontale e sterile: il 5-3-2 dell’Inter copriva bene gli spazi, la Juventus era così costretta spesso a tornare indietro.

inter juve coppa inter chiusa

Nella slide sopra, si vedono le difficoltà di inizio match. La Juve gira lentamente il pallone, con la manovra che si blocca in fascia: Alex Sandro non ha soluzioni di passaggio, entrambi i mediani sono ben schermati dai nerazzurri (prezioso il movimento di Sanchez che arretra). Il brasiliano è costretto a tornare indietro, di conseguenza l’azione non riesce a progredire.

L’azione del rigore

Praticamente, l’azione del rigore è stata forse la prima volta in cui la Juve, andando al cross con Bernardeschi, è riuscita ad arrivare in modo pulito nella trequarti rivale. Ce l’ha fatta, al netto degli errori dell’Inter, grazie a un buon giro palla. In origine, Cuadrado riesce a trovare Bentancur libero alle spalle delle punte nerazzurre: già questo è un netto cambiamento rispetto alla partita di campionato, dove Lautaro e Lukaku avevano schermato molto bene il play bianconero. I difensori juventini raramente avevano così potuto trovare i centrocampisti, costretti a muoversi in zone improbabili per ricevere palla. Martedì, Bentancur è stato invece imbeccato diverse volte alle spalle degli attaccanti.

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Cuadrado serve Bentancur alle spalle di Sanchez.

L’uruguagio controlla bene, si gira e serve Kulusevski, che poi apre a destra. La Juve sovraccarica su quel lato, con anche l’Inter che collassa lì. A quel punto, Cuadrado effettua un bel cambio di campo a sinistra sul lato debole, con Alex Sandro servito alle spalle di Barella (successivamente il brasiliano apre per Bernardeschi) . Insomma, la Juve fa esattamente quello che bisogna fare quando si affronta una squadra passiva: fare girare palla velocemente da un lato all’altro del campo.

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L’evoluzione dell’azione. Cuadrado che allarga per Alex Sandro: come si vede, l’Inter è collassata a destra.

Arthur cambia la Juve

Nel secondo tempo, la Juventus ha faticato molto nell’adottare un palleggio credibile. Tolta qualche buone ricezione di Kulusevski, che grazie ai suoi movimenti a venire incontro ha consentito alla squadra di risalire e attaccare in campo aperto, i bianconeri non sono riusciti a consolidare il possesso. Per larghi tratti della ripresa, si è schiacciata nella propria metà campo.

Il pressing dell’Inter è piano piano diventato sempre più efficace. La Juve è parsa insicura nel resistere all’intensità rivale, perdendo tanti palloni. Non a caso, le occasioni più nette dei nerazzzurri (quella di Sanchez su tutte) sono nate proprio da pessimi disimpegni degli ospiti, che hanno perso possessi sanguinosi in zone sensibili del campo.

inter juve coppa secondo tempo difficolta pressing 2 inter juve coppa secondo tempo difficolta pressing

Due esempi nelle azioni sopra. La Juve è troppo ferma e piatta, con i centrocampisti troppo lontani dai difensori. Prima Danilo e poi Demiral sono costretti a spazzare via, i bianconeri non riescono quindi a superare il pressing rivale. L’Inter, nella ripresa, recuperava in fretta il pallone: ciò consentiva di mantenere un baricentro alto.

Non stupisce quindi che Pirlo sia corso ai ripari, inserendo un Arthur Melo che ha consentito alla Juve di gestire con molta più sicurezza il pallone. L’ex Barcellona ha fatto vedere la sua tecnica e la sua eccellente resistenza al pressing, con l’intera squadra che ha addormentato bene la partita e fatto girare a vuoto l’aggressività nerazzurra. Grazie al brasiliano, la Juve nel finale ha chiuso con più tranquillità il match. Pur giocando solo pochi minuti, l’ex Barcellona ha dimostrato con chiarezza come mai sia sempre più importante per Pirlo.

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