Lo dimostra il derby: come la Juve deve esaltare Locatelli - ANALISI
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LAVAGNA TATTICA – Lo dimostra il derby: come la Juve deve esaltare Locatelli

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Quando la Juve ha alzato il baricentro, Locatelli è cresciuto. Ecco cosa ha dimostrato il derby

Locatelli ha deciso un derby tirato fino all’ultimo, con un gol che lo ha già fatto entrare nel cuore dei tifosi. In questo articolo avevamo tratto un sunto delle prime partite dell’ex Sassuolo, sottolineando in particolare le differenze rispetto agli scorsi anni. Con Allegri, non ci sarà mai un gioco corto elaborato e insistito come quello di De Zerbi, così come verosimilmente non si raggiungeranno mai elevate quantità di possesso palla. Di conseguenza, Locatelli si sta misurando in un contesto diverso, che già avevamo visto nelle prime partite. Molti più lanci lunghi e cambi di gioco, e molta più difesa di posizione con un blocco basso. Qualcosa che poi è avvenuto con chiarezza contro il Chelsea, dove Locatelli ha fatto appena 19 passaggi, una cifra misera per i suoi standard: eppure è stato tra i migliori in campo grazie a uno strepitoso lavoro difensivo. Ha fatto da diga schermando bene le soluzioni di passaggio verso Lukaku e le punte, supportando la retroguardia nel migliore dei modi. Ha anche dimostrato una solidità insospettabile nei pressi della propria area di rigore, con interventi decisivi. Insomma, ha dimostrato di saper incidere anche in partite quasi esclusivamente difensivi.

 

L’ultimo derby con il Torino presenta un buon sunto sul momento di Locatelli e su cosa la Juve debba fare per esaltarlo al meglio. Come abbiamo scritto, nella prima frazione i bianconeri hanno sofferto molto il forsennato pressing granata, che non ha quasi fatto uscire la Juve dalla propria metà campo. C’era l’evidente incapacità nel risalire palla a terra, con tanti lanci nel vuoto e un Locatelli che ha sofferto questo contesto. Basti pensare che l’italiano ha fatto la miseria di 12 passaggi nel primo tempo, non entrando mai nel vivo dell’azione.

Toro Juve pressing 2

Uno dei molti lanci nel vuoto, con Locatelli che è marcato.

Nel secondo tempo, la modifica tattica di Allegri (passato al 3-5-2) ha notevolmente migliorato la Juve, che si è mossa bene e ha schiacciato gli avversari. Locatelli si è esaltato con un palleggio più fluido. Oltretutto, il baricentro più alto della squadra gli ha consentito di sganciarsi di più in avanti, come avvenuto nel gol e anche poco prima.

Torino Juve Rabiot tra le linee Toro Juve Locatelli dal limite

 

Si vede nella slide sopra: l’azione nasce da Locatelli, che ha una comoda soluzione di passaggio verso Rabiot, libero (da notare la fluidità della Juve, brava a non dare soluzioni di passaggio agli avversari). Sul proseguo dell’azione, l’ex Sassuolo va poi al tiro dal limite sfiorando il gol.

Insomma, più la Juventus riesce a essere propositiva e a palleggiare sul corto, dando smarcamenti al portatore, più Locatelli riesci a incidere. I bianconeri devono essere più continui nei 90′, senza limitarsi a una difesa posizionale a oltranza, proprio per esaltare al meglio l’ex Sassuolo.

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