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LAVAGNA TATTICA – McKennie si muove bene ma è impreciso
McKennie ha effettuato ottimi smarcamenti in Juve-Sassuolo. Non sempre è stato però preciso
Questa soluzione è interessante non solo perché sembra la veste migliore per il giocatore, ma anche perché è una novità rispetto al calcio che Allegri ha sempre fatto vedere. Il tecnico toscano ha prediletto mezzali più atletiche, giocatori meno di palleggio e più di corsa e inserimento. Mezzali in grado di coprire ampie porzioni di campo, anche in ampiezza, e di attaccare l’area di rigore nei cross. Tutte cose che ovviamente non appartengono al gioco di Arthur, che invece ha bisogno di una squadra più dominante nel possesso e in grado di palleggiare sul corto. Insomma, sarà un buon test per valutare le potenzialità del brasiliano in questa squadra.
Molto più interessanti i suoi compiti in fase di possesso. Come abbiamo svritto ieri, nel primo tempo la Juve ha spesso faticato a risalire il campo e a trovare l’uomo libero. La manovra faticava spesso a progredire, con Locatelli e le mezzali schermate. La Juve faticava a trovare liberi i propri centrocampisti, mancava qualcuno che aiutasse Locatelli.
Se la fascia sinistra era totalmente improduttiva, le situazioni più interessanti avvenivano a destra. Siamo abituato a vedere Mckennie quasi come una punta, che riempie l’area di rigore. Mercoledì invece era solito aprirsi molto più del solito, in zone defilate del campo. Il Sassuolo è parso sorpreso da queste situazioni. McKennie si combinava molto bene con Chiesa: a volte era il texano che lanciava l’ex Fiorentina in profondità. In altre circostanze, era McKennie che si inseriva alle spalle di Rogério.
Ciò è accaduto diverse volte, come si vede dalle slide sopra. La Juve trovava spesso l’uomo libero sulla fascia destra, con il Sassuolo che faticava molto a leggere questi smarcamenti. Purtroppo per i bianconeri, la squadra non è riuscita a concretizzare queste situazioni. Un po’ perché McKennie non è un crossatore sublime, un po’ perché l’area non sempre era riempita bene. Nel secondo tempo, l’americano ha invece fatto il mediano a fianco a Locatelli nel 3-2-5 con cui la Juve ha tentato di rimontare. Seppur la squadra giocasse con un baricentro molto alto, questa soluzione è parso limitarlo. Dava poco palleggio centrale e non sempre poteva inserirsi come quando invece faceva la mezzala: McKennie è un incursore, un giocatore che fa bene quando può inserirsi e sganciarsi in avanti.
Insomma, ancora una volta il texano ha offerto buoni smarcamenti, ma la sua scarsa pulizia tecnica ha vanificato diverse situazioni interessanti.