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LAVAGNA TATTICA – Perché Rabiot sarà determinante nel pressing
L’importanza di Rabiot nel post lockdown è stata evidente per la Juve. Ha dato più intensità a una squadra statica
Il Rabiot del post lockdown
In una Juve che ha chiuso, nell’anomalia del calcio post lokcdown, molto male le stagione, Rabiot è stata una delle note più liete. Il francese è parso in grande salute negli ultimi mesi, l’esatto opposto dell’oggetto misterioso di inizio annata. Nello specifico, è parso dominante dal punto di vista fisico. In un calcio anomalo come quello post lockdown, in cui a livello generare non c’era grande brillantezza, il francese a tratti è sembrato quasi impossibile da fermare per gli avversari. I suoi break palla al piede consentivano di superare tante linee di pressione, con gli avversari saltati come birilli (basti pensare al gol contro il Milan).
Spesso i bianconeri erano statici, ma gli inserimenti dell’ex PSG fornivano verticalità alla squadra. Rabiot aggrediva molto bene gli spazi, come per esempio in Juve-Lazio: le sue qualità senza palla erano fondamentali, davano profondità a una formazione che altrimenti era troppo ferma.
Un esempio qui. Ronaldo porta via il difensore e Rabiot si butta dentro.
Da Rabiot ci si aspettava che rendesse la Juve più dominante nel palleggio, ma invece è spiccato soprattutto come incursore, con qualità nell’inserimento che in molti sottovalutavano.
Le qualità difensive
Nella scorsa stagione, la Juve di Sarri ha avuto nel pressing offensivo uno dei principali tallone d’Achille. L’allenatore toscano non è riuscito a plasmare la squadra alta e intensa che aveva in mente. Nella prima conferenza, Pirlo ha ribadito la voglia di disporre di una formazione aggressiva che recuperi il possesso subito dopo averlo perso. Non sarà semplice trovare il giusto equilibrio, soprattutto a causa di attaccanti con scarsa indole difensiva.
Proprio per questo, le qualità di Bentancur sono determinanti visto che si tratta del principale incontrista della squadra: la sua intensità in fase di non possesso rende la Juve più corta. Anche se è meno appariscente, va comunque segnalato che anche Rabiot non ha affatto brutti numeri senza palla. Dopo l’uruguaiano, è il secondo giocatore che vince più contrasti (2.64) e, nei tentativi di pressione ogni 90′, ha praticamente gli stessi dati di Bentancur (23.6). Va inoltre segnalato che è anche il centrocampista della Juve con più tentativi di pressione nella metà campo avversaria (quasi 6), dato probabilmente condizionato dal fatto che Benta abbia giocato diverse partite come vertice basso.
Nel calcio post locdkown, Rabiot è sembrato più convinto anche in fase di pressing, accorciava bene sull’avversario. Un esempio nella slide sopra, in cui scivola bene a contrastare Ghiglione e copre così la palla.
Cosa ci si aspetta da lui e Bentancur
Indipendentemente dall’arrivo di Dzeko o Suarez, la Juve di Pirlo continuerà ad avere punte con poca intensità e precisione nel pressing. Sarà quindi fondamentale ciò che avverrà alle loro spalle, sono necessari giocatori che compensino la loro scarsa indole in fase di non possesso. Arthur potrebbe giocare davanti alla difesa (e non mezzala) per consentire a Bentancur di alzarsi, avendo così un giocatore aggressivo in grado di aiutare gli attaccanti nel pressing offensivo. Inoltre, con Ronaldo a sinistra, Rabiot dovrà essere molto generoso in fase di non possesso per compensare i suoi movimenti. Ciò che faceva Matuidi, con il francese spesso chiamato a coprire tantissimo campo in orizzontale.
Un esempio qui, con Matuidi che deve scivolare in zona palla.
Di certo, non va trascurato che ai fianchi degli attaccanti ci sarà un Kulusevski che nell’ultima stagione ha dimostrato intensità e generosità in fase difensiva. Insomma, se la Juve vuole disporre di un pressing efficace è necessario che vicino alle punte ci siano giocatori aggressivi per aumentare la qualità del recupero palla.
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