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LAVAGNA TATTICA – Pjanic prova più contrasti rispetto al passato
La fase di non possesso della Juve è altalenante, non sempre Pjanic è un valore aggiunto. Il bosniaco prova più contrasti rispetto al passato
La stagione della Juve si sta rivelando discontinua, soprattutto per Pjanic. L’asso bosniaco ha iniziato molto bene l’annata, rivelandosi un valore aggiunto in entrambe le fasi. Palla al piede, aiutava la squadra ad essere dominante con la palla, verticalizzando bene dietro le linee di pressione. In fase di non possesso, accorciava con efficacia nel pressing. Tuttavia, i bianconeri sono calati di rendimento, soprattutto nell’interdizione: la pressione è spesso lunga e fiacca, con eccessive distanze tra i reparti. Pjanic non sempre è intenso e tempestivo nelle uscite, con l’avversario che così ha troppo spazio tra le linee.
Esempio di Juve fiacca nel pressing. La Lazio allarga a sinistra e poi torna al centro, nessuno accorcia su Luis Alberto
Va detto che, rispetto al passato, il bosniaco sta provando più volte il contrasto. Oggi tenta 3.6 tackle per 90′, uno dei dati più alti da quando è in Serie A. Il problema è che è diminuita la percentuale di riuscita, visto che ne vince appena 2 (ossia, poco più del 50%). Insomma, non stupisce che prima dello stop Sarri avesse dato fiducia a Bentancur davanti alla difesa, poiché più intenso senza palla.