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LAVAGNA TATTICA – Verso Juve Milan: cosa deve temere Pirlo

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Il Milan di Pioli è una squadra che si esalta in ripartenza, quando le distanze si dilatano. Ecco cosa deve preparare la Juve di Pirlo

Manca sempre meno a Juventus-Milan, una partita che sarà decisiva per il futuro dei bianconeri. Una mancata qualificazione in Champions League sarebbe infatti un disastro economico in grado di condizionare pesantemente i propri anni. Anche se si trova in un momento di difficoltà, il Milan di Pioli ha le caratteristiche che possono mettere in difficoltà i bianconeri. Si tratta di una squadra frenetica e verticale, che soffre quando attacca una difesa schierata ma che si esalta quando può aruvare in porta velocemente. E’ una formazione che fa bene quando le distanze si dilatano, approfittando delle conduzioni dei propri velocisti: Calhanoglu e Theo Hernandez su tutti.

In questa stagione, la Juve ha sofferto in continuazione lo spazio alle spalle del centrocampo, sorpattutto nelle transizioni difensive. L’intenzione di Pirlo era quella si costruire una squadra che pressasse in avanti e riconquistasse velocemente palla, una cosa che però non abbiamo mai visto. Anzi, la Juve è una squadra molto fragile a palla persa, che concede tanti spazi agli avversari.

Si è visto anche con l’Udinese. Pirlo ha adottato un 4-4-2 solo teorico, che in fase di possesso diventava una sorta di 2-3-5: un mediano (Bentancur) restava bloccato, mentre l’altro (McKennie) si alzava sulla stessa linea delle punte. I terzini, Sandro e Danilo, agivano dentro al campo, piuttosto vicini a Bentancur.

Udinese Juve scaglionamento 3 Udinese Juve secondo tempo dybala

Si vede bene nella slide sopra, in cui la Juve cerca di attaccare con tanti uomini. Il problema è che queste situazioni, in cui i mediani sono molto lontani, rischiano di diventare pericolose quando i bianconeir perdono palla (cosa che capita spesso): Bentancur si trova isolato a gestire le molte transizioni in campo aperto del Milan. Nel match di domenica, Pirlo dovrà intervenire proprio lì: evitare che ogni recupero di possesso del Milan si tramuti in un’occasione da gol. Serve una squadra più compatta e aggressiva senza palla.

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