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A lezione di Var per scongiurare autogol pericolosi

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Dopo 7 giornate il Var trova consensi e polemiche. La sperimentazione è solo all’inizio, ma l’arbitro decide in piena autonomia?

Definizione di Var (significato web): è una misura di “rischio” applicata agli investimenti finanziari. Ne prendiamo atto riflettendo sul concetto di rischio. Sull’argomento VarVideo Assistant Referee – invece, evitiamo di fare confusione e di aggiungere polemiche controproducenti. Anche in casa nostra dove serve un po’ più di coerenza da parte di tutti. Dal primo all’ultimo dei tifosi. E perchè no, anche da parte di qualche addetto ai lavori o urlatore neppure troppo occasionale, pronto a sputare sentenze – sportive – senza applicare il consueto buon senso.

Non lasciamoci condizionare dalle battute da bar dei soliti detrattori, perché con la tecnologia nessuno avrà più alibi. E ripeto nessuno. A patto che la tecnologia venga applicata in modo omogeneo e corretto su tutti i campi. E vedrete, anzi, vedranno – gli altri – che chi ha già vinto tanto in passato avrà maggiori probabilità di vincere ancora di più.

Non sarà più un rigore non concesso a sfavore a fare la storia dei perdenti, ma il gioco offensivo – dei vincenti – a produrre maggiori fattori di rischio per le avversarie. In parole povere, chi segnerà di più, chi attaccherà di più e chi stazionerà di più lontano dalla propria metà campo, costringerà l’arbitro a buttare più aria nel proprio fischietto. E se non lo farà, toccherà al Var ripristinare la presunta verità.

Ecco spiegato il motivo per cui ho raccolto l’invito di approfondire l’argomento – assieme ad altri colleghi -con il referente del progetto, l’ex arbitro Rosetti. Ne ho sentito, oltre che la necessità professionale, anche quella morale: per descrivervi, insomma, il protocollo così come è stato partorito e magari per intuirne – sportivamente – le necessarie modifiche future. Ecco alcune considerazioni.

Punto 1. L’introduzione della tecnologia ha già di per sé stravolto il modo di intendere il calcio, passato dalla modalità stadio a quella ultra-televisiva.
Punto 2. L’arbitro, nonostante le dichiarazioni protocollate, perderà poco alla volta la sua identità, riconquistandola quando verrà sdoganata la doppia direzione arbitrale (var + arbitro).
Punto 3. Il chiaro errore dell’arbitro imporrà l’intervento della tecnologia anche in altri casi non contemplati al momento. Non solo, quindi, regolarità di gol, rigori, espulsioni dirette e scambio di identità.

Conclusione. Un rigore viziato da fuorigioco (non visto) e la Juve ha comunque ribaltato il risultato. Un rigore tolto contro la Fiorentina (giustamente) e la Juve ha vinto giocando il resto della partita, proprio per quel rigore negato, in superiorità numerica. Un gol annullato a Bergamo (da protocollo) e la Juve ha pareggiato, sapete perchè? Perchè ha sbagliato il rigore che il Var ha tentato di far togliere. Il dubbio resta, come quello di lasciar correre in occasione del fallo su Higuain. Più di un dubbio, una ”paura”. Quella di intervenire tutte le volte che serve.

PROPOSTA. Perchè non aggiungere una chiamata Var per tempo a squadra? In questo modo tutti, soprattutto gli anti-juventini, avrebbero almeno due alibi in meno a partita. E chi non vincerà lo scudetto, lo farà come sempre per demeriti propri.

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