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L’intelligenza artificiale migliora o altera il calcio?

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L’ambito di applicazione dell’intelligenza artificiale sembra essere davvero infinito.

Al momento, nonostante non sia ancora sfruttata al pieno delle sue potenzialità, l’IA è già “al servizio” delle persone in numerosi settori, sia della vita privata, sia e soprattutto professionale. Gli algoritmi dell’IA, tra cui il più noto oggi è il machine learning, sistema di apprendimento costante e automatico, trovano diffuso impiego nel mondo del calcio.

Non solo calcio, ma sismologia, gaming, trading, advertorial, etc. Sono alcuni campi in cui l’IA risulta fruibile agli utenti e riscuote successo in termini di risultati realistici e misurabili.

Non solo gioco in campo ma logica e calcolo

Restando sempre in ambito ludico e di intrattenimento, oltre che di passione individuale, l’IA è utilizzata molto nello sport, in primis nel calcio. In che modo? Per il momento attraverso la collaborazione professionale tra due grandi nomi del settore, Liverpool Football Club, la società della squadra inglese, e DeepMind, azienda britannica che opera nel ramo dello sviluppo algoritmi per IA e che nel 2014 è stata acquisita da Google.

Due giganti di due ambiti diversi ma che ora lavorano in sinergia. Quest’ultima si fonda su recupero e studio di tutti i dati analitici resi disponibili dal calcio grazie all’installazione di sensori, localizzatori e applicativi Gps che monitorano il campo di gioco e tutti i movimenti della palla, dei giocatori impegnati in ogni singola azione.

Le stesse logiche si adattano anche a un altro sport: il poker. Qui il machine learning è un fidato alleato di giocatori, esperti o meno, che non si affidino solo alla dea bendata, ma operano in maniera analitica, previsionale, calcolata, per non lasciare nelle mani del fato l’esito delle proprie mani. Naturalmente, ferma restando la possibilità di allenarsi tramite piattaforme online provviste di licenza commerciale rilasciata dall’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) (come consigliato dal sito https://www.pokertv.it/), sulle piattaforme online le IA trovano il loro spazio di elezione, quando integrate ai sistemi di gioco e analisi, permettendo al giocatore uno sviluppo di competenze di gioco che viene alimentato dal gioco stesso: il machine learning ai tavoli da gioco digitali, infatti, apprende dal metodo stesso che il giocatore utilizza e lo ripropone nella partita, creando sfide e tavoli altamente performanti e utili per il pokerista che aspira alla perfezione tattica.

Le intelligenze artificiali riescono, insomma, ad esercitare un controllo a tappeto a cui non sfugge niente e che, oltre ad una serie corposa di informazioni utili all’implementazione di nuovi algoritmi e al perfezionamento di quelli esistenti, è importante ai fini dell’individuazione di tattiche di gioco più precise, migliorate e performanti. Insomma, il calcio e il poker non si giocano più solo sul campo e al tavolo verde, ma diventano strategia matematica, calcolo, geometria, logica e analisi.

L’IA applicata al calcio

Perché, tra i tanti ambiti da testare, l’intelligenza artificiale si applica così frequentemente al gioco del calcio? La risposta è immediata. Secondo DeepMind il calcio offre un contesto facile da gestire, ovvero una location dallo spazio limitato, ben definito, in cui mettere alla prova le capacità degli algoritmi creati. È una zona di prova sicura, una sorta di laboratorio per effettuare test.

Al calcio fornisce un valido supporto nella preparazione di una squadra, nella sua formazione tattica, ad esempio suggerendo l’azione da compiere, la forza e la traiettoria da imprimere alla palla, in base ad un determinato tiro da un’area del campo.

Di solito i dati ricavabili sono numerosi e di varia tipologia proprio perché gli algoritmi lavorano su più fronti contemporaneamente, quindi è necessario capire cosa valutare, a quale fattore dare maggior rilevanza e in che modo. La mole di informazioni è talmente incredibile che si rende necessaria l’ideazione di tecnologie assistive così da poter vantare, non solo tanto materiale, ma da farne l’uso migliore e con selezione accurata a priori.

Obiettivo finale è la costruzione di un sistema intelligente continuo che comunichi e collabori con il giocatore personalizzando il gioco in virtù di elementi oggettivi e soggettivi per integrare calciatore umano e intelligenza artificiale sul campo. I ricercatori sono già all’opera sebbene è possibile che servano ancora pochi anni per terminare un progetto così ambizioso che, sicuramente trasformerà il calcio d’ora in avanti.

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