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Lo sponsor e l’ex procuratore: tutti contro Dybala!
Si è parlato tanto dei problemi extra-calcistici di Paulo Dybala: ecco cosa sta succedendo veramente tra la Joya, il suo ex procuratore Triulzi e lo sponsor
Quando Paulo Dybala si è allontanato dal campo di Udine borbottando qualche parola di troppo per l’ennesima volta si è tirata in ballo la questione. Problema extra-calcistici. Non è sereno. «Deve stare tranquillo, è normale che nel corso della stagione ci siano momenti in cui il gol non arriva» ha detto mister Allegri, facendo un copia-incolla di quello che a suo tempo usò per Gonzalo Higuain. Di mezzo ci sono stati infatti i due rigori sbagliati al 90′. Un brutto contraccolpo psicologico, che va ad aggiungersi ai problemi legali con l’ex procuratore Triulzi e lo sponsor.
Facciamo ordine. Tutto comincia all’inizio di questa stagione. Quando Paulo lascia il suo storico procuratore Pier Paolo Triulzi per affidare i suoi interessi in famiglia, al fratello Mariano. Problemi di fiducia, riferiscono fonti vicino al giocatore. La questione cardine è quella dei diritti di immagine. Prima ancora del trasferimento a Torino Dybala (sotto la gestione Triulzi) firmò un accordo con una società maltese che si sarebbe occupata in esclusiva dei suoi diritti di immagine per dieci anni.
Il vincolo di dieci anni per la gestione dei diritti d’immagine viene rifiutato dal nuovo entourage di Dybala: si apre la diatriba legale
Questa società in estate ha raggiunto un accordo con la Puma. Dybala avrebbe quindi dovuto indossare scarpe Puma. Nel frattempo però la Joya cambia procuratore e il tavolo si rovescia. La famiglia Dybala sostiene che i diritti di immagine non siano stati gestiti in modo adeguato in tutto questo tempo. Troppo lungo il lasso di 10 anni, che praticamente vincola l’intera carriera del calciatore. Questa la tesi di Mariano per arrivare alla rescissione del contratto. Fra le accuse che si fanno alla società maltese anche l’eccessiva perdita di tempo nel trovare un nuovo sponsor. Da qui la scelta obbligata di Paulo di giocare con scarpe verniciate di nero, senza logo.
Si scatena così la controffensiva dell’ex procuratore Triulzi che vuole aprire un’azione legale nei confronti di Dybala per aver rescisso unilateralmente il contratto, teoricamente in vigore per 10 anni. Stesso modus operandi della Puma, che ha già avvisato il calciatore con una lettera. Sarà una battaglia milionaria. La speranza è che tutto rimanga però fuori dal rettangolo verde.