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Lucescu e quel ricordo di Pirlo: «È successo quando allenavo il Brescia»
Mircea Lucescu, tecnico della Dinamo Kiev, ha parlato ai microfoni dell’UEFA in vista della partita contro la Juve
Ai microfoni di UEFA.com, Mircea Lucescu ha parlato così in vista della partita con la Juve di Champions League. Le parole dell’allenatore della Dinamo Kiev.
PIRLO – «A Brescia era incredibile, maturo. Maturo come lo è adesso. Ricordo di essere andato a Viareggio per assistere a una partita e di aver fatto il viaggio di ritorno in automobile insieme a lui. Parlammo per due ore e realizzai che si trattava di una persona con un cervello di prim’ordine. Oltre ad essere un giocatore creativo era anche un grande organizzatore e questa è un’altra abilità. Tutto questo lo ha aiutato molto a diventare ciò che è oggi, l’allenatore di una grandissima squadra come la Juventus. Mi ha chiamato maestro? Questo mi rende orgoglioso. Dovrò ringraziarlo! Spero avrà una grande carriera da allenatore».
DINAMO KIEV – «La squadra ha perso un gran numero di giocatori di esperienza. Abbiamo abbracciato la linea verde e ora la squadra è molto giovane. Il mio compito è farla crescere fino a quando comincerà ad ottenere risultati. Nel calcio è impossibile vincere da subito, i miracoli non esistono. Mi aspetto che i miei giocatori vadano in campo senza paura, consapevoli del loro valore, senza pensare a chi si troveranno davanti. Molti di loro sono giovanissimi, giocare a questi livelli li aiuterà a crescere. E anch’io sono qui per questo».
RONALDO E MESSI – «Io li ho incrociati parecchie volte, ma i miei giocatori no. Succederà presto e io dovrò spiegare loro con chi avranno a che fare. Messi è un brevilineo ed è straordinario negli spazi stretti per via della sua accelerazione, del dribbling e della fiducia nei suoi mezzi. Ronaldo è un tipo di giocatore differente, ama molto il gol e ha bisogno di spazi più ampi. Ha bisogno dell’aiuto di tutta la squadra. Messi può fare molto da solo. Ronaldo può fare da solo esclusivamente in area o negli ultimi 20 metri, ma sfrutta al meglio gli spazi creati dagli altri per andare a bersaglio. Sono due giocatori differenti, ma sono entrambi formidabili».
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