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L’UEFA snobba la rovesciata di Ronaldo (e non solo)
La rovesciata di Ronaldo in Champions League contro la Juventus non se la scorderà nessuno. Neppure chi, come l’UEFA, con la propria coscienza l’ha snobbato
Una macchia indelebile sulla credibilità dell’UEFA che premia il gol di Salah contro l’Everton come il più bello della scorsa stagione. E non quello di Ronaldo. Nessun campanilismo. La rovesciata di Ronaldo della scorsa edizione di Champions League avrebbe dovuto essere per tutti, senza eccezione alcuna, il miglior gesto tecnico da premiare. Ci avevano pensato già i tifosi bianconeri, in quella serata avversari del “fenomeno“, a inchinarsi di fronte a così tanta bellezza.
Un capolavoro. Di quel gesto, della capacità di saltare fin quasi ad accarezzare la linea che univa palla e traversa, e soprattutto della difficoltà di realizzare uno tra i più bei gol della storia, se ne continua a parlare ancora a sei mesi di distanza. Lo fa chi ama il calcio a prescindere dai colori di appartenenza sportiva, così come l’altrà metà di tifoseria goduta per quell’eliminazione che spianò poi la strada ai blancos di Zidane. E fin qui niente di nuovo.
La cosa strana sta nel fatto che oltre ogni ragionevole dubbio questo gol non può non restare impresso nella mente di chi, come l’UEFA, punta a premiare il più bello della stagione.
Il motivo è semplice e senza troppi giri di parole (inutili) quel “gol-capolavoro” doveva essere premiato perché oggettivamente non ce ne sono stati altri di pari spessore. Eppure l’UEFA ha scelto il gol di Salah: quello messo a segno ad Anfiled contro l’Everton il 10 dicembre scorso. Nessun pregiudizio, ci mancherebbe. Una scelta già discutibile soprattutto per la bellezza di altri gol che lo stesso egiziano ha realizzato con la maglia del suo Liverpool lo scorso anno. Un premio che, come abbiamo imparato nel tempo, viene assegnato per meriti, ma a volte anche per colpirne “uno” e “commercializzarne” altri su nuovi mercati. Ora si è scelto di puntare quello mussulmano. Una mossa “politica”, insomma. Niente a che fare con quel sogno che si chiama e noi continueremo a chiamare… calcio. Dove una rovesciata vale più di un “potere” da espandere.