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Magrin: «Mi fido di Allegri. Di Maria? Andava preso» – ESCLUSIVA
Marino Magrin, ex centrocampista della Juventus, ha analizzato la situazione bianconera ai nostri microfoni
Il gol di Fagioli ha permesso alla Juve di centrare il terzo successo consecutivo in campionato, rialzando leggermente la testa dopo la batosta di Lisbona. Bianconeri ora attesi da un mini ciclo di fuoco fino alla sosta, che abbiamo analizzato con l’ex centrocampista Marino Magrin in esclusiva per Juventusnews24.
Che idea ti sei fatto dopo Lecce-Juve?
«Quando si parla di Juve la si segue sempre in un modo o nell’altro. Meno male che abbiamo vinto che queste sono le partite più rognose. E’ finita l’epoca in cui si diceva sempre che vai a Lecce e magari vinci 2/3-0. Ora le squadre sono tutte organizzate, sia fa sempre più fatica. Quello che non mi è piaciuto è sentire ieri sera le opinioni di ex esperti sull’infortunio di Iling. Un’entrata così non si può fare, sono stato male io per lui e ritengo che si sarebbero dovuti prendere provvedimenti più seri sul giocatore del Lecce».
Quella dei giovani è finalmente la retta via?
«Io me lo auguro non solo per la Juve, ma anche per il movimento italiano. Ci sono diversi giovani interessanti che ora stanno emergendo e bisogna farli giocare per crescere così da avere un ruolo importante. Poi anche la Nazionale avrebbe più scelta per le convocazioni. Bene comunque ha fatto Allegri a farli giocare in un momento in cui mancano diversi big come Di Maria».
Parlando di Di Maria, possiamo già dire che non è stato un acquisto azzeccato?
«Di Maria è un fuoriclasse e mi dispiace che gli infortuni ne abbiano limitato il rendimento. Non dico ad oggi che è stato un acquisto sbagliato, ma non si pensava certamente che nell’arco di una mezza stagione avesse tutti questi problemi. Poi può capitare tutto, vale anche per Pogba. Sono stati limitati, ma Di Maria fino ad un anno fa era tra i migliori d’Europa quindi non si può discutere».
Tutti questi infortuni a cosa possono essere dovuti?
«Ritengo che ormai ci siano troppe partite da giocare e tutti vogliono giocarle, anche le amichevoli nel pre-stagione, invece di prepararsi a fondo. Ma se non si acquisisce un lavoro preparatorio muscolare adeguato allora il rischio è tanto. Ora il calcio è un gioco veloce. Ma la Juve ha fatto bene a prendere Di Maria come fece bene a prendere Ronaldo, sono stati due acquisti che hanno fatto bene a tutto il calcio italiano».
Ti piacciono Miretti e Fagioli? Che ruolo credi debbano avere in questa Juve?
«Sono giocatori che seguivo anche nel settore giovanili, due prospetti interessanti, già da prima si poteva capire che erano ottimi centrocampisti. Allegri ha fatto bene a lasciargli spazio e ora spero entrino ancora di più nei titolari e non solo nella lista dei convocati».
Se la Juve dovesse fallire i prossimi appuntamenti si potrebbe pensare ad un esonero di Allegri durante la sosta?
«Da tutti gli allenatori si impara tanto, ma ormai in italia pensi già all’esonero se perdi qualche partita. Non è possibile sia diventato uno sconosciuto al mondo del calcio. Si sapeva già da tempo come allena e come fa giocare le sue squadre. Io mi auguro che la società lo tenga, ripagando anche il lavoro che aveva fatto negli scorsi anni. Serve pazienza, perchè poi quando vinci 3 o 4 partite di fila cambiano i giudizi».
E se invece dovesse tornare Conte? Hai letto le notizie che circolano in questi giorni?
«Si se ne parla tanto, ma sappiamo cambierebbe poco un nuovo allenatore a stagione iniziata. Poi Conte ben venga per il suo carisma, ma massima fiducia in Allegri almeno fino al termine di questa stagione».
Come si può spiegare il fallimento Champions?
«Non è da Juve perchè, nonostante i tanti infortuni, la squadra c’è e avrebbe potuto andare avanti. Al momento dei sorteggi io la mettevo sotto solamente al PSG, ma capitano momenti negativi. Ogni gara ha una sua storia e, se non è andata bene, sicuramente colpe ce ne sono. Ma è una cosa che sanno anche nello spogliatoio».
Ultima gara fondamentale con il PSG, che Juve ci dobbiamo aspettare?
«Il PSG è uno squadrone con fuoriclasse in avanti, quindi in fase difensiva crea problemi. Ma io aspetterei a dare la Juve per spacciata, è un momento in cui può tirare fuori tutto per prendersi il terzo posto».
Europa League o campionato? Su cosa dovrebbe puntare la squadra?
«Non c’è tempo per pensare, si deve lottare per tutto. Leggevo le statistiche sui giornali e ho visto che ci mancano diversi punti in trasferta che possono fare la differenza. Bisogna sistemare quell’aspetto per prima cosa. Poi se lotti per l’Europa League devi farlo per vincere sicuramente».
Vedi ancora una Juve inserita nei discorsi per lo Scudetto?
«Il campionato è ancora lungo e io penso la Juve entrerà nelle prime quattro, ha tutte le qualità per poterlo fare. Per lo Scudetto ritengo ad oggi sia impossibile, poi tutto può succedere nel calcio. L’importante è chiudere il girone d’andata a pochi punti dalla zona Champions, poi passo dopo passo vedremo».
Che gara sarà Juve-Inter?
«Adesso parlo come Allegri: si può anche giocar male ma bisogna portare a casa i tre punti. Nel calcio oggi conta questo e farlo in una partita simile alzerebbe ancora di più il morale».
Chi arriva meglio tra le due?
«L’Inter ad oggi mi sembra più squadra, ma non ha niente da perdere la Juve. Possiamo arrivare su buoni livelli. Certo è che pesano anche cessioni importanti come quella di Dybala o quella di Arthur che a me piace molto. Ogni anno però vanno via giocatori importanti e ne arrivano altri importanti. Fondamentale è tenere alto lo stile Juve che fa la differenza».
Si ringrazia Marino Magrin per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista