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Mamma di Kean: «Il successo di un figlio è la più grande soddisfazione»
Dopo il debutto in Nazionale di Kean, la mamma Isabel, ha risposto ad alcune domande sul passato di Moise. Di seguito le sue parole
La mamma di Moise Kean, dopo il debutto in Nazionale del figlio, ha risposto ad alcune domande sul passato della nuova stella del calcio italiano classe 2000. Di seguito le parole rilasciate ai microfoni di TuttoSport
DEBUTTO IN NAZIONALE – «Era felice, felicissimo. Mi ha chiamato stamattina (ieri), ancora frastornato dal debutto, dal gol. Io che cosa gli ho detto? Che è stato grandissimo, di continuare così, di ascoltare sempre l’allenatore e i compagni più grandi. Per una mamma è una grande soddisfazione vedere che lui ce l’ha fatta, che ha raggiunto livelli così alti, mai me lo sarei immaginato, soprattutto pensando da dove siamo arrivati».
IL SOPRANNOME MOSE’ – «Perché la sua nascita è stata un miracolo. I dottori mi avevano detto che non avrei potuto avere altri figli, io piangevo e pregavo. Anche Giovanni mi chiedeva un fratellino. Una notte ho sognato Mosè, era venuto per aiutarmi e dopo quattro mesi sono rimasta di nuovo incinta».
MOLTI SACRIFICI – «Quando Mosè aveva 4 anni ci siamo trasferiti ad Asti e ho trovato lavoro in una casa per anziani. Facevo il turno di notte, in casa restava il figlio del mio ex marito, che è più grande, e guardava Giovanni e Mosè. Non potevo fare altrimenti, ma in casa di soldi ne entravano pochi. Andavo anche dalle suore, che mi davano del cibo. Poi ho fatto il corso da infermiera generica e per 15 anni ho lavorato in una comunità riabilitativa. Non è stato facile, ma il successo di Moise mi ripaga di tutti i sacrifici».
CONTRATTO CON LA JUVENTUS – «Mi ha chiamato alle 5 e mezza di notte, io stavo andando al lavoro a Nizza Monferrato. Mi sono spaventata, pensavo che gli fosse successo qualcosa. Invece mi dice “mamma, c’è una sorpresa per te”, io gli ho risposto “non dirmi che non hai firmato con la Juve”. E lui “no, mamma, ho firmato e tu da oggi non lavori più e vieni a vivere a Torino con me”».
GRANDE PASSIONE – «Anche adesso: dategli un pallone e lo rendete felice. E’ instancabile: anche dopo un giorno di allenamento, torna a casa e la prima cosa che fa è quella di palleggiare».