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Marchisio: «Ogni trofeo regala emozioni nuove. Ricordo quella volta con Nedved…»
Claudio Marchisio ha parlato a cuore aperto nel corso di un’intervista, raccontando alcune emozioni della sua carriera
Claudio Marchisio è stato protagonista di un’intervista speciale ai microfoni di Sky Sport, nella quale ha raccontato passo passo alcuni momenti chiave della sua carriera. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.
CENTRO SPORTIVO – «Inizia ad avere una storia, molto più vincente. All’inizio non è stato semplice, siamo arrivati qui in un centro nuovo in anni non facili per tutti. Bisognava che si riformasse un gruppo vincente, in campo e fuori. I due anni del settimo posto sono stati i più difficili, perché cadevi in periodi dove pareggiavi, perdevi con squadre che lottavano per la salvezza».
NEDVED – «Mi ricordo un periodo in cui Pavel entrò nello spogliatoio dopo l’ennesimo pareggio e prese a calci gli armadietti. Era abituato a vincere determinate partite, ad essere forte contro ogni avversario. Quelle sono immagini che ti rimangono dentro, perché anche nei momenti peggiori vedere un campione in difficoltà ti insegna a ritrovare lo spirito per tornare a vincere. Anche gli anni negativi ti portano ad un insegnamento».
TITOLI – «Ogni scudetto, ogni coppa vinta ti regala emozioni nuove. Dal primo Scudetto, al record di punti, alla stagione in cui segni più gol. Il primo scudetto è stata la mia più grande emozione, perché prima non avevo ancora vinto nulla».
NUMERO 8 – «Desidero che la mia maglia possa trasmettere loro il sacrificio, l’amore per questi colori e permetter loro di gioire un giorno a questi livelli. Il percorso di crescita che fai viene racchiuso in queste immagini, nel lavoro che fai durante la stagione e lo si vede durante questi momenti».
BARCELLONA – «È stata la mia prima finale di Champions. Sono abituato a guardare il bicchiere mezzo pieno, perché non era facile arrivare in finale. Siamo arrivati a giocarcela con il Barcellona ma ora, ripensandoci, è la delusione più grande che ho avuto. È l’unica cosa che manca ad un ciclo vincente come quello della Juve».
INFORTUNIO – «La parte più importante è la famiglia, i figli, la quotidianità. La squadra ti sta vicino, ma pensa al presente e giustamente a scendere in campo. Il vero aiuto ti arriva a casa, le persone più care che ti danno la forza di andare avanti».
RIVALITA’ CON IL TORO – «L’ho sempre vissuta sin da bambino. Sono cose che puoi sentire solo se giochi e cresci nella stessa città. È sempre stata una rivalità forte, ma sempre sana con rispetto».