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Marchisio, da Principino a Zar: i successi in maglia Juve e l’addio al calcio allo Zenit

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Claudio Marchisio, simbolo della Juventus, che ha concluso la sua carriera con la maglia dello Zenit. La parabola del ‘Principino’ tra Italia e Russia

È cresciuto da Principino in bianconero, poi ha scelto la Russia per chiudere la carriera, chi meglio di Claudio Marchisio potrebbe raccontare la partita di Champions League tra Juventus e Zenit San Pietroburgo? Lui, che in bianconero ha mosso i primi passi nel mondo del calcio, e con i russi ha concluso una carriera tempestata di successi. Marchisio ha esordito in prima squadra nel 2006 con la Juventus di Deschamps in Serie B e l’ha lasciata nel 2018 dopo sette scudetti consecutivi e quattro double di fila tra campionato e Coppa Italia.

Dopo aver vinto quasi tutto in maglia bianconera, giocando al fianco di compagni di reparto come Pirlo, Khedira, Pogba e Vidal, a trentadue anni Marchisio lascia la Juventus e va a caccia di trofei proprio allo Zenit San Pietroburgo, con cui vince il campionato russo al primo tentativo. Il centrocampista diventa così il terzo giocatore italiano nella storia a vestire la maglia dei russi dopo l’ex Juve Domenico Criscito e Alessandro Rosina (senza contare gli allenatori Spalletti e Mancini).

Il ‘Principino‘, soprannome affibiatogli dai compagni di squadra, e in seguito dai tifosi, per il suo modo di vestire ed il suo comportamento in campo, terminerà la sua carriera proprio allo Zenit, dopo un infortunio al menisco che ne comprometterà più gli stimoli, che la prestanza fisica.

Marchisio è rimasto per sempre un simbolo della Juventus per tutti i tifosi bianconeri, e anche in Russia è ricordato come un grande campione che ha vestito la maglia di uno dei migliori club nazionali. Uno dei suoi più grandi rimpianti saranno quelle due finali di Champions sfumate per un soffio proprio sotto la guida di Massimiliano Allegri, che è tornato alla Juve anche per tornare a vivere queste grandi serate europee.

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