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Marchionni: «Juve-Fiorentina per il riscatto bianconero. Sarri va aspettato» – ESCLUSIVA

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Marchionni: «Juve-Fiorentina per il riscatto bianconero. Sarri va aspettato». Le parole del doppio ex della sfida dello Stadium

Un anno di purgatorio in Serie B vissuto in prima linea, per onorare i colori di un club che significa leggenda e per riportarlo dove merita. Le due successive stagioni da protagonista nella Juventus di Ranieri, anche in Champions. Marco Marchionni è uno dei volti più umili e genuini della scalata dal baratro, uno che ha sempre dato tutto per la causa. Nell’intervista realizzata in esclusiva per Juventus News 24 presenta Juventus-Fiorentina in qualità di doppio ex. Con l’occhio analitico di chi, da una stagione e mezzo a questa parte, ha iniziato a vedere calcio stando seduto sulla panchina della Carrarese, dove è allenatore in seconda.

Marchionni, domenica c’è Juventus-Fiorentina: una partita che di solito non ha mai nulla di scontato…
«Immagino che non lo sia nemmeno il risultato, anche se alla fine dipenderà tutto dalla Juve. Se la squadra di Sarri approccerà bene la gara difficilmente la Fiorentina riuscirà a starle dietro. Dopo la sconfitta di Napoli avranno sicuramente voglia di riscatto».

E la Fiorentina, invece, di cosa avrà voglia?
«Di fare bene dopo una prima parte di stagione al di sotto delle previsioni. La società si aspettava di più ma quando cambi così tanto non è mai semplice. Non per ultimo l’avvicendamento in panchina: anche se mi sembra che Iachini stia facendo bene».

Anche Sarri sta facendo bene sotto l’aspetto dei risultati. Ma i tifosi si lamentano ancora per il gioco
«Il gioco che faceva Sarri a Napoli non si vede ancora. La Juve ha giocatori con caratteristiche ben definite, soprattutto grandi campioni in grado di decidere la partita in qualsiasi momento. Ma è presto, bisogna aspettare».

I tifosi si sono lamentati anche del mercato, tra l’altro
«Credo che la Juve abbia fatto bene a rimanere così, aveva già fatto degli acquisti mirati in estate. A volte, quando si cambia, si fa soltanto danno. La Juve ha voluto mantenere gli equilibri di squadra, dopo aver lavorato sei mesi insieme i giocatori faranno sicuramente meglio. La prossima estate arriverà Kulusevski che è un investimento futuro, giocatore interessante e di prospettiva. Nel giro di qualche mese è riuscito a farsi apprezzare: non è da tutti. Il suo valore non si discute, a prescindere dai tanti soldi che sono stati spesi per lui».

Tanti se ne dovranno spendere anche per Chiesa e Castrovilli: sono giocatori potenzialmente da Juve?
«Sono intanto giocatori diversi. Castrovilli è emerso ora, Chiesa è da un anno che dimostra sia alla Fiorentina sia in Nazionale. In ogni caso si tratta di due talenti interessanti. È pur vero che nel mondo Juve non conta solo la bravura ma tutto il contesto».

E le difficoltà di Bernardeschi come se le spiega?
«È normale che alla Juve si possa giocare di più o di meno. Ce ne sono tanti come te o più bravi di te. Lui deve stare tranquillo e allenarsi: tornerà a giocare sui suoi livelli».

A proposito di difficoltà: la Juve ne sta riscontrando alcune nella fase difensiva. Il rientro di Chiellini restituirà un po’ di solidità?
«Deve restituirla. Quando si torna da un infortunio però non è semplice. Giorgio vorrà dare una mano in questo momento in cui la difesa è nell’occhio del ciclone, ma negli anni passati lui aveva creato quella famosa alchimia con Bonucci, Barzagli e Buffon. Quest’anno non è detto che il suo rientro risolva tutti i problemi».

Veniamo a lei: come procede la sua avventura da allenatore in seconda alla Carrarese?
«È un percorso che ho avuto la fortuna di iniziare con mister Baldini, lo scorso anno. Quando giocavo per lui, poco prima del ritiro, mi ha chiesto di affiancarlo. È un’esperienza che mi sta piacendo tanto. Un giorno vorrei diventare primo allenatore. Ma già da quest’anno lui mi lascia più spazio».

Siete nello stesso girone della Juventus U23: la convince il progetto Seconde Squadre? In Italia è stato portato avanti solo dai bianconeri…
«Siamo sempre indietro, è una cosa che avrebbe dovuto prendere piede prima. Per un giocatore giovane è un’opportunità importante giocare con calciatori di esperienza, professionisti che magari hanno accumulato esperienze in Serie A e in Serie B».

Si ringraziano Marco Marchionni e la Carrarese Calcio per la gentile concessione dell’intervista

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