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Marocchino: «La Juve ha una mancanza. Pogba? Davvero non me lo spiego» – ESCLUSIVA

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Domenico Marocchino, ex fantasista bianconero, ha analizzato il momento della Juve in esclusiva a Juventusnews24

Il gol del solito Di Maria permette alla Juventus di guardare con un po’ più di fiducia al ritorno di Europa League contro il Friburgo, ma anche alla gara di campionato con la Sampdoria. Di questo, ma anche delle difficoltà di alcuni singoli, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 Domenico Marocchino.

Cosa ci resta della Juve che ha vinto con il Friburgo?

«E’ stata una Juventus abbastanza in crescita sotto il punto di vista delle occasioni da gol, però manca un po’ l’essere più cinici e più concreti. Ma in ogni caso, rispetto ad altre Juventus delle quali si critiva il gioco perchè creava solo un’occasione al 90′ , mi sembra ci siano stati cambiamenti. Al di là ovviamente anche dei risultati ottenuti».

Dove si può rintracciare la causa di questa mancata cinicità in avanti?

«Prevalentemente nei giocatori. Se hai lì davanti un Trezeguet, uno con certe caratteristiche a cui dai tre palloni e in cambio ne ricevi tre tiri nello specchio è diverso. Poi chiaro se entri in area con più gente hai più possibilità di segnare, la tua pericolosità aumenta».

Che idea si è fatto del momento di Vlahovic?

«Il ruolo di una prima punta in una grande squadra è quello più complicato di tutti, però ti devo dire che se ha pazienza di soffrire e di lavorare nelle difficoltà tornerà presto ad alti livelli, ad essere letale e più concreto. Normale sia nervoso in questo momento. Sicuramente adesso fa un lavoro più dispendioso rispetto a quello che faceva prima alla Fiorentina, dove spesso giocava in contropiede. Poi sai gli avversari si chiudono e sei sempre sotto osservazione, la pressione è tanta».

Chi invece non delude è Di Maria.

«Di Maria è Di Maria, per lui serve un discorso a parte. Alla Juventus arrivano questi giocatori come lui o Tevez che non dico siano a fine carriera, ma sicuramente un po’ più avanti con l’età e vivono una seconda giovinezza. Poi lui gioca in un ruolo più facile rispetto a quello della prima punta, perchè può svariare in tutto il campo dove è meno marcato stretto».

E anche Kostic sta facendo discretamente bene nell’ultimo periodo.

«Kostic mi stupisce ogni volta di più per la resistenza perchè gioca sempre. Le ha giocate tutte, poi fa tanti metri, corre molto e questo è un lavoro faticoso perchè unisce copertura ed è anche lucido nel servire dei cross ai compagni. Un grande acquisto, fa quello che faceva Cuadrado qualche anno fa».

Come si può inserire Chiesa nell’undici titolare a questo punto?

«Eh lì bisogna vedere se la squadra riesce ad essere più corta o compatta. Il Napoli gioca con due esterni offensivi di ruolo come Lozano e Kvara e in teoria anche la Juve può farlo, ma deve essere più equilibrata e più corta, lasciare meno spazi in modo tale da poter poi sfruttare i suoi assi nelle ripartenze».

Come vede la gara con il Friburgo al ritorno?

«Non la vedo male perchè sicuramente gli spazi li lasceranno perchè loro devono vincere e quindi si scopriranno un po’ di più. Certo che non è una partita sicura, ma la Juve ha 65 possibilità su 100 di passare il turno. Non è un grandissimo avversario ma il calcio è strano e ci ha insegnato negli ultimi anni che nessuno va sottovalutato, visto con chi è uscita la squadra bianconera dalle coppe. Con tutto il rispetto ovviamente».

Come analizzerebbe invece il caso Pogba delle ultime ore?

«Io non capisco come mai sia arrivato tardi in ritiro. Il giocatore viene da una stagione praticamente mai disputata, siamo a marzo e non ha giocato praticamente mai. Poi sai, da un giovane ce lo si può aspettare anche, ma da uno così esperto, con la sua nomea speri sempre sia il primo a dare l’esempio. Ha deluso sicuramente anche per via dell’ingaggio notevole, ora spero possa aggiungere finalmente un po’ di sostanza».

Intanto però sono usciti fuori i giovani lì in mezzo.

«I giovani sono bravi, hanno caratteristiche diverse. Fagioli è uno un po’ più razionale, più regista tra virgolette, mentre Miretti è uno più di fatica. Poi il primo ha il vantaggio di aver giocato in B, mentre l’altro viene direttamente dal settore giovanile. C’è differenza, però hanno grandi potenzialità e spero che, come loro, anche qualcun altro salga in prima squadra».

Da doppio ex cosa si aspetta da Juve-Sampdoria di domenica?

«La differenza tra le due squadre è notevole. Quando giocavo io alla Samp venimmo a Torino e vincemmo con gol di Mancini in una squadra che aveva anche gente come Francis, Brady e Vierchowod. Oggi la squadra non è competitiva come allora, poi chiaro che per la Juve ci saranno delle difficoltà. Loro si chiuderanno ma la vittoria è d’obbligo in questo momento. Tre punti vanno presi assolutamente contro l’ultima in classifica».

In sostanza, dove può arrivare questa Juve?

«Adesso c’è anche la Coppa Italia con l’Inter, gli obiettivi sono aperti a tutto per le coppe. In campionato il discorso è più complicato, bisogna cercare di giocare tutte le gare come fossero uan finale, però nonostante vicissitudini il gruppo si è rialzato e ciò fa ben sperare. Poi serve anche fortuna, perchè se giochi bene, poi vai a Roma e prendi tre pali e vincono loro… Ma il bello del calcio è anche questo».

Si ringrazia Domenico Marocchino per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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