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Marotta: «Bonucci? Milan non competitivo. Meglio la Champions dello Scudetto»
Dichiarazioni forti e mirate quelle rilasciate nella serata di ieri dall’ad bianconero. Da Bonucci allo Scudetto passando per il Var: ecco cosa ha detto Beppe Marotta
A ruota libera o quasi. Beppe Marotta, sempre molto disponibile e loquace quando si tratta di rilasciare interviste televisive, nella serata di ieri si è superato. L’ad di Madama, in seguito alla vittoria casalinga col Benevento (clicca qui per rivivere le emozioni del match), è intervenuto da ospite a La Domenica Sportiva su Rai 2. Tra i tantissimi temi di stretta attualità affrontati nel corso della trasmissione, si è tornati a parlare di alcuni vecchi tormentoni Juve: Bonucci e Cardiff su tutti. Di seguito ecco le parole di Beppe Marotta che, leggendo tra le righe, sembra essersi tolto anche qualche sassolino dalle scarpe.
BONUCCI – «È un ottimo giocatore, credo che il passaggio sia ricco di difficoltà. Spero che il Milan torni presto competitivo, così da batterli con più soddisfazione. Perchè è andato via? Le scelte vengono fatte dai giocatori, sono loro i destinatari del loro futuro. Nel momento in cui lui ha scelto di andare via, noi gli siamo andati dietro, perchè la Juventus non trattiene chi non vuole rimanere. Una scelta che va rispettata, la Juve va avanti».
BENEVENTO – «Oggi è stata una partita particolare, che nel calcio però si è vista spesso. Quando i pronostici danno super favoriti, poi il campo dice altro. La squadra ha avuto caparbietà. Napoli? Siamo a 1 punto da loro e ne abbiamo 1 in più dell’anno scorso. Hanno fatto un percorso straordinario, per noi è ordinario. Comunque abbiamo fatto qualcosa in più della media».
MERCATO – «A gennaio non prendiamo nessuno. Siamo in media anche in Champions League, dove abbiamo un girone ostico».
OBIETTIVO CHAMPIONS – «Meglio lo scudetto o una finale di Champions? La finale è agrodolce, va vinta. Giochiamo per entrambi, sulla vittoria scelgo l’Europa».
MOMENTACCIO DYBALA – «Penso che faccia tutto parte di un processo di crescita. Lui ha una levatura calcistica importante, ci si aspetta empre cose straordinarie, quando fa una partita ordinaria è un flop. Ha 23 anni, la maturità calcistica si raggiunge a 26-27, già si è fatto carico di molte responsabilità, arrivando alla Juve e diventandone simbolo. Ha capacità da fuoriclasse, ma campione si diventa con il tempo. Adeguamento contratto? Non a livello economico, non ci pensa lui e nemmeno la Juve».
CARDIFF – «Non pesa, non c’è sconforto. E’ stata una ferita profonda, perchè siamo arrivati carichi più di Berlino, ma alla distaanza con il Real Madrid sono venuti fuori i valori. Quest’anno vogliamo vincere tutto».
VAR – «La Var ci toglie emozioni: ho fatto anche una figuraccia a Bergamo, quando ci hanno tolto il gol. Però, siamo d’accordo all’ingresso della tecnologia, deve esserci assolutamente. Ci è stato dato un rigore contro che non c’era, ma anche uno che senza non avrebbe colto nessuno. Va armonizzata meglio e usata meglio: ad esempio estendendola a diverse situazioni, non solo a quelle del protocollo. In caso contrario va definita. Ogni settimana vedo dei miglioramenti però».
CAPOLAVORO BIANCONERO: «La Juve in arte? E’ il David di Michelangelo, la scultura più autentica, vera che l’uomo abbia mai fatto. C’è la metafora del combattimento contro Golia, sempre presente nel calcio».