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Mauro: «Dybala lo venderei. Pirlo un azzardo? Serve solo pazienza»
Massimo Mauro commenta il momento della Juventus e l’andamento di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera. Le sue parole
Massimo Mauro, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato del momento della Juventus.
PIRLO – «Un campione fa sempre bella figura sulla panchina, anche se non ha mai allenato. Andrea era già un mister in campo, vive di calcio e farà bene: serve solamente
pazienza».
AZZARDO PIRLO – «Non credo, ma avrà bisogno di tempo perché la Juve ha cambiato parecchio. E non dimentichiamo che, se cominciano a mancare Chiellini, Bonucci e Ronaldo, la sua diventa una squadra da lavori in corso e non gli si può gettare la croce addosso. Certo, ora bisogna capire se la società è in grado di difenderlo rispetto alle pressioni che certamente avrà. Soprattutto se i risultati continueranno a non arrivare».
COSA MANCA – «C’è un termine napoletano che mi piace tantissimo: la cazzimma. E lì l’allenatore può incidere molto di più. Il suo primo dovere è di portare i giocatori, dal primo all’ultimo minuto, a “picchiare” più dell’avversario. Le grandi squadre lo hanno sempre
fatto, anche più delle piccole. Poi il club deve garantire l’acquisto di calciatori di un
certo livello. Per affrontare il Barcellona ci vuole gente che sappia cosa significa giocare
quelle partite».
EPISODI – «Penso a due episodi che hanno determinato la partita di mercoledì sera. L’espulsione di Demiral, per esempio: ha fatto una cosa che si può vedere sui campi di periferia, buttando la palla avanti ed entrando 5’ in ritardo sull’avversario. Lì un giocatore esperto sa che il gol del pareggio si può fare in qualsiasi momento, mentre se si rimane in dieci è finita. Poi penso al fallo da rigore di Bernardeschi. Sono due episodi da campi minori, non al livello di partite di Champions League».
DYBALA – «Una volta, quando sbagliavi a parlare e poi ti capitava una cosa non positiva, nello spogliatoio si diceva: “Forse Dio c’è”. Ecco, quello sfogo a Crotone è stato sopra le righe. E comunque Paulo non è nuovo a non toccare palla in partite importanti. Guardi: a me i giocatori presuntuosi piacciono tantissimo, perché di solito, quando sono un po’ arroganti e forti, fanno la differenza. Ma se parlano solamente e poi nelle partite importanti non dimostrano, fanno un danno alla squadra e a tutto l’ambiente. Per questo io Dybala lo
venderei».
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