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Massimo Pinca: «Non si può morire per una partita di calcio»
Massimo Pinca fa di professione il fotografo. Una passione cresciuta parallelamente all’amore per la Juventus. I primi scatti a metà anni ’80. L’Heysel come piazza San Carlo le cornici “nere” di un reportage lungo trent’anni
Continuiamo a spaziare attorno al mondo Juve. Questa volta abbiamo voluto incontrare un professionista della fotografia capace di trasformare un “click” in un racconto. Le fotografie in definitiva parlano e spesso svelano -più in fretta delle parole- l’accaduto. Massimo Pinca ha visto molto del mondo del calcio, ma quello che non potrà mai scordare è l’aver registrato davanti ai suoi occhi, ancor prima che dietro la sua macchina fotografica, le immagini di due tragedie legate ad una partita di calcio. E umanamente urla la sua rabbia.