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McKennie da esubero a imprescindibile: così si è ripreso la Juve rallentando l’inserimento dei nuovi
McKennie da esubero a imprescindibile: così il centrocampista americano è riuscito a riprendersi la Juve rallentando anche l’inserimento dei nuovi
Corsa, dinamismo, coinvolgimento e ora anche gol. Weston McKennie ha dimostrato ieri nel 2-2 maturato allo Stadium nel turno infrasettimanale contro il Parma il motivo per cui la Juventus quest’estate ha deciso di reintegrarlo in rosa dopo che di fatto lo aveva scaricato in maniera pubblica sul mercato. Il problema non è mai stato tecnico: i bianconeri erano e sono tutt’oggi ben consci delle qualità tecniche e fisiche del texano, che in una rosa come quella bianconera può starci senza problemi. Piuttosto di natura economica. Ma una volta trovato l’accordo per il rinnovo del contratto di un’ulteriore stagione ogni tassello è andato al suo posto per la felicità del giocatore, di Thiago Motta e della Juve.
Così è iniziata la seconda avventura di McKennie in maglia Juve. Già con Allegri le cose non erano andate male, anzi, ma in un contesto che predilige maggiormente gli inserimenti in area di rigore dei centrocampisti c’è la sensazione che ci possa divertire ancora di più. I dati evidenziano che quando sta bene McKennie gioca, soprattutto tenendo conto della concorrenza nel reparto certamente più agguerrita che in passato, sfoderando prestazioni sempre di un certo livello. Il texano il suo lo fa sempre, ed è proprio la continuità di rendimento che fanno dell’ex Schalke 04 un elemento preziosissimo all’interno dello scacchiere di Thiago Motta. Prendete ieri ad esempio. In 71 minuti in campo, gol a parte, 33 tocchi, il 92% di precisione nei passaggi e 4 duelli vinti (dati Sofascore). Se i nuovi arrivati non si sono ancora del tutto integrati forse la “colpa” è anche di chi, tornando alla base dopo un prestito tutt’altro che esaltante in Premier League, è stato nuovamente in grado di conquistare la Vecchia Signora.