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Mercato NBA, ecco come funziona: l’intuizione di Paratici
Fabio Paratici ha intuito che il prossimo calciomercato potrebbe essere simile a quello dell’NBA: ecco come funzionerebbe
Lo sport, a livello di organizzazione e competitività, tocca il suo apice nell’NBA, ovvero la National Basketball Association, o ancora più chiaramente il campionato americano di basket. In NBA giocano i cestisti più forti del mondo. Volgendo lo sguardo al mercato si individua una maxi finestra, con inizio a luglio e chiusura a in concomitanza con l’All Star Weekend, di solito a metà febbraio; le operazioni vengono fatte nelle prime settimane di luglio e dieci giorni dopo la pausa per l’All Star Game.
MERCATO NBA – In NBA non esiste il costo del cartellino, ma conta soltanto lo stipendio del giocatore. In poche parole quando una franchigia NBA vuole appropriarsi di un giocatore, non può mettere sul piatto semplicemente un’offerta economica con la quale acquisire il cartellino del cestita, ma deve scambiare alcuni dei propri contatti per un valore quasi equivalente al contratto che riceve. In NBA è di vitale importanza rientrare nei limiti del salary cap, ovvero il budget che ogni squadra ha a disposizione per i contratti dei propri giocatori. Il tetto varia di stagione in stagione e allo sfondamento di questa soglia si incorre nel pagamento di una “luxury tax”, ovvero una tassa di lusso da pagare alla lega che viene ristribuita alla squadre più virtuose.
L’INTUIZIONE DI PARATICI – «Ci saranno molti scambi, una situazione che avvicinerà il calcio all’NBA». Questa l’intuizione di Paratici. In NBA si opera in regime di trade: scambiare giocatori tenendo conto delle cifre e della durata dei contratti. Ovviamente non si può scambiare un giocatore con un contratto che si attesta intorno ai 10 milioni con uno che ne guadagna 2, ma tutto questo deve rientrare in alcuni limiti. Le opzioni sono diverse:
- Sign and trade: movimento di mercato che verte sul rinnovo di un giocatore col fine di scambiarlo ad un’altra squadra, previo consenso di tutte le parti in causa, acquisendo così potere contrattuale;
- Trade: scambi di giocatori. Una trade può essere simultanea, oppure non simultanea, e quindi avvenire in più momenti nell’arco di un anno, nelle finestre del mercato NBA.
ANTHONY DAVIS AI LAKERS – Veniamo al colpo di mercato più importante di questa estate in NBA, ovvero Anthony Davis dai New Orleans Pelican ai Los Angeles Lakers di Lebron James. Anthony Davis è passato ai Lakers in cambio di Lonzo Ball, Brandon Ingram, Josh Hart e tre prime scelte, tra cui la numero 4 del Draft 2019 (trasformatasi poi nell’ottava scelta Jaxson Hayes in uno scambio appunto con gli Atlanta Hawks). Il valore del contratto di Anthony Davis si attesta intorno ai 27 milioni di dollari (garantiti per il 2019). Brandon Ingram, Lonzo Ball e Josh Hart incidono sul salary cap dei New Orleans Pelicans per circa 18 milioni di dollari, a cui va aggiunto il valore delle tre prime scelte al Draf 2019.