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Milik Juve, il polacco divide. I PRO e i CONTRO dell’affare
Milik Juve, il polacco divide. I PRO e i CONTRO dell’affare che i bianconeri stanno portando avanti per l’attaccante del Marsiglia
E’ Milik l’uomo scelto dalla Juve per rinforzare l’attacco. Il polacco ha vinto la lunga sfida mercato con Depay dopo un’accelerata avvenuta negli ultimi giorni, quando le richieste dell’olandese si sono fatte troppo esose per le casse bianconere. Ma cosa può dare l’ex Napoli alla causa bianconera?
I PRO
L’attaccante in uscita dal Marsiglia conosce già il campionato italiano e questo è sicuramente un punto a suo favore. Dal punto di vista tecnico proprio al Napoli ha dimostrato di avere un grande piede sinistro che gli permette di battere bene anche i calci di punizione. In più è capace sia di fare il centravanti (garantendo di tanto in tanto un po’ di riposo a bomber Vlahovic) che di giocare vicino ad un altro attaccante (come fa con Lewandowski nella Polonia). Questo, quindi, consentirà ad Allegri (se necessario) di virare su schemi tattici differenti come il 3-5-2 o il 4-4-2. Al Marsiglia, poi, Milik è tornato ai fasti di un tempo (seppur in un campionato meno allettante rispetto ai top europei). Nella stagione e mezza in biancoazzurro ha collezionato 52 presenze e 30 gol, di cui 20 in 36 partite lo scorso anno. Numeri importanti per un giocatore che non può essere considerato un vero e proprio bomber di razza. Lo score in carriera in campo europeo, tra Champions League ed Europa League, registra 51 gettoni e 24 reti.
I CONTRO
Di contro c’è il carattere del giocatore. Impossibile dimenticare quanto accaduto col Napoli quando, finito in scadenza di contratto, rifiutò ogni possibile destinazione di mercato con il club azzurro che lo mise addirittura fuori squadra. E poi c’è sempre l’incognita infortuni. Il polacco classe 1992 durante la sua militanza all’ombra del Vesuvio si è rotto il crociato sia del ginocchio destro che del sinistro. Un aspetto, quello dei problemi fisici, che in casa Juve non può essere preso sottogamba, visto quanto già successo a Pogba e Di Maria e la particolarità della stagione in corso con il Mondiale a “spezzare” il corso dell’annata da novembre a gennaio. Milik a parte, comunque, c’è bisogno che Allegri dia una impronta di gioco definita e chiara alla squadra affinché il polacco possa integrarsi al meglio e rendere secondo quelle che sono le sue capacità.