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Moggi: «Fare giustizia, restituire gli scudetti a chi li ha vinti»
Luciano Moggi ha scritto una lettera in cui espone il prorio pensiero sulle vicissitudini che riguardano il calcio italiano e Calciopoli
Luciano Moggi ha scritto una lettera aperta al presidente Figc Gabriele Gravina sul giornale Libero, ecco il suo pensiero.
LETTERA – «Premesso che la giornata di Serie A non ha portato varianti particolari alla classifica, che la Juve veleggia verso l’ottavo scudetto, che Napoli e Inter si giocheranno il secondo posto e che in coda i giochi sono già quasi fatti, ci siamo presi la licenza di disquisire su fatti di politica sportiva, anziché di campo. Tenuto anche conto dell’avvento alla presidenza del “nuovo” Gabriele Gravina, ci permettiamo di esternargli alcune idee che potrebbero migliorare soprattutto la giustizia sportiva, affinché sia “uguale per tutti” e non solo per alcuni. Speriamo di essere perdonati se, brutalmente, consigliamo il presidente di sorvegliare proprio i “sorveglianti”, magari chiedendosi perché di recente il super procuratore del Coni abbia rassegnato le proprie dimissioni, affidandole ad una dichiarazione palese: “Me ne vado perché non si può lavorare, ci sono troppe lobbies”. Se riuscirà a tenere a bada questi signori, renderà un grande servizio alla Giustizia stessa».
BOXING DAY – «Prendendo ad esempio spunto dai disordini avvenuti nei pressi di San Siro, in occasione di Inter-Napoli, sarebbe interessante sapere perché la Procura federale sia ancora al lavoro sulle dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, mentre a Massimiliano Allegri sono stati subito inflitti 10mila euro di multa solo per aver previsto che le dichiarazioni del presidente napoletano potevano montare i tifosi e creare disordini. Così facendo sembra quasi che siano più pericolose le parole di chi cerca di prevenire gli incidenti, al posto di chi, al contrario, li può alimentare. Non le pare, presidente Gravina?».
CALCIOPOLI – «Torno su Calciopoli poi, visto che lei, in quei momenti, non era presente negli uffici che contavano. Due persone, a quel tempo, ebbero il coraggio di esprimere il loro pensiero. Enzo Biagi, che dichiarò: “Stanno mettendo di mezzo Moggi per coprire altri scandali importanti del nostro Paese”. E l’avvocato Benedetto, allora Giudice sportivo di Settore Giovanile nella Figc, che presentò le dimissioni a Guido Rossi, allora commissario della Federazione nonché consigliere dell’Inter: “Non condivido il suo operato e io la sera voglio andare a letto con la coscienza a posto”. Presidente Gravina, le è sembrato giusto radiare delle persone quando la sentenza finale del Tribunale sportivo recita: “Campionato regolare, nessuna partita alterata”?»
INTER – «Si è parlato di arbitri collusi ma sono stati assolti tutti, anche dalla giustizia ordinaria, per non aver commesso il fatto, mentre furono emesse condanne (prescritte) per il solo “reato a consumazione anticipata”: come dire di aver letto il pensiero di una persona su quello che poteva fare, ma che in realtà non ha fatto. E che la Juve non avesse commesso illeciti lo ha dimostrato la Giustizia Sportiva stessa, che si è dovuta arrampicare “aritmeticamente” sommando 6 articoli 1 per fare un articolo 6. Mentre per Moratti e la sua squadra non ci fu bisogno, perché l’illecito fu concretizzato, lo scrisse il Procuratore Federale, Palazzi: “L’Inter è la società che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente”. L’ha confermato una sentenza del Tribunale di Milano, di recente andata in giudicato, che sarà mia cura inviarle. Parlare con i designatori a quel tempo era ammesso, non era ammesso ovviamente chiedere il loro aiuto per vincere una gara: “Lo fece il presidente interista prima con il designatore Bergamo poi con l’arbitro Bertini: gara di Coppa Italia, Cagliari-Inter“. E pensare che proprio a quella squadra è stato assegnato lo scudetto vinto sul campo dalla Juve».
GIUSTIZIA –«Non le pare, Gravina, che sarebbe il caso di fare giustizia, restituendo gli scudetti a chi li ha davvero vinti? Non è stato neppure tenuto conto che quella squadra aveva confezionato un passaporto falso per Recoba, per tesserarlo da comunitario pur essendo extracomunitario. Che ne dice poi del manager nerazzurro che confezionò quest’ imbroglio, che fu sanzionato dalla giustizia ordinaria e sportiva, e ora siede nella panchina della nostra nazionale? Non le pare una comica?»
CRITICHE –«C’è anche chi critica la Juve perché all’Allianz espone 36 scudetti, il numero di quelli effettivamente vinti. Allo stesso modo criticano la mia presenza alla Continassa, quasi fossi andato a casa loro senza chiedere il permesso. A tutti i migliori auguri di Buon Anno».