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I DIALOGOBBI – Luca Momblano: «Dopo Agnelli, cosa pensano ai piani alti?»
Luca Momblano, noto giornalista vicino all’ambiente bianconero, è il nuovo protagonista del format I DIALOGOBBI
Puntata de I Dialogobbi che vive di strettissima attualità. La prima dopo le dimissioni di Andrea Agnelli. Capendoci poco – ed essendo come tanti emotivamente coinvolto – si cerca d’istinto gli amici. Se poi gli amici sono anche informati e competenti si va sul sicuro. Chi sia Luca Momblano non richiede spiegazioni. Semmai, sono le spiegazioni che richiedono Luca Momblano, perciò eccolo qua in soccorso.
Paolo: «Ciao Luca, non si può che partire dalle dimissioni del CDA. E a me piace ragionare dalle emozioni. Molti stanno pensando al 2006. Io invece d’istinto mi sono sentito dentro il film dell’estate del 2014 all’addio di Conte. Non sto paragonando i due fatti se non sul piano dello shock personale. Con una differenza che immediatamente la ragione mi ha suggerito. All’epoca la risposta della società fu immediata. Stavolta non so proprio cosa prevedere. Non ho in testa neanche un abbozzo di scenario. Per questo il Dialogobbo stavolta è una richiesta di aiuto…».
Luca: «Non so se ti sia d’aiuto Paolo, forse è cinico o magari pura deviazione professionale: tu hai d’istinto guardato al passato, io a domani. Cioè, come rinascere? Cosa saremo? E in quanto tempo? Cosa cribbio hanno in mente ai piani altissimi? Parliamo di realtà che sono abituate ad affrontare beghe ben più grosse che la gestione della Juventus. L’unico vero rischio non calcolabile è se della Juventus se ne dimenticano. E poi, ci va un pensiero lucido circa il progetto tecnico, senza lasciare che le cose accadano e muoversi a braccio, a meno dell’arrivo in bianconero di figure con grandissima esperienza…».
Paolo: «Fai bene a parlare di futuro. Istintivamente ti direi che adesso la sfida puramente sportiva diventa più alta ma anche più ambiziosa. La squadra non si dimette. E Allegri ha la possibilità di fare vedere sul campo la bontà del progetto tecnico di Agnelli. Non sottovaluterei questo aspetto ma forse mi sto illudendo. Uno shock in corso di stagione dopo che la barra dritta l’ha ripristinata proprio Agnelli dopo Israele può fare sentire tutti orfani…».
Luca: «Il progetto emotivo di Agnelli mi restava ben chiaro, tanto più dopo Haifa. Il progetto tecnico meno, per cui si andrà in questa fase anche un po’ a braccio. In teoria Allegri può esserne un interprete adatto vista la transizione. Ma, sempre sul futuro, chi deciderà davvero le questioni di campo? I nuovi vertici dovranno essere bravi, i nuovi referenti di area tecnica ancora di più. Alla fine lo sai Paolo, anch’io sono istintivamente sempre un uomo di campo…».
Paolo: «Ultima osservazione, necessaria viste le voci. Consideri possibile un’uscita degli Agnelli dalla Juventus. Molti pensano: non può succedere al centesimo anno di Storia. Invece a me viene in mente che può succedere proprio perché siamo al centesimo anno di Storia…».
Luca: «Non ho dubbi offerte ce ne siano state. E che ce ne saranno. Sono offerte straniere. Sia di acquisizione totale sia di sinergia. Dalle parole di Elkann qualche retrospensiero viene cancellato, dalle mosse (per il momento) un po’ meno. Misurerò eventualmente questo scenario dal vero livello del nuovo board: più sarà di valore e di personalità, più percepiremo la vera voglia di rilanciarsi per quel che siamo sempre stati. Diversamente… dimmelo tu…».
Paolo: «Ti rispondo con domande. L’essenza del progetto di Andrea Agnelli era andare a crescere fino a riportare la Juve tra le prime d’Europa com’eravamo nel 2006? L’acquisto di Cristiano Ronaldo doveva riportarci su quel livello ed è stata una mossa azzardata che ci ha riportato indietro? Tutto vero, probabilmente. Ma quella necessità resta, la competizione è globale . E allora sì, se devi competere con Premier o Psg, gli Agnelli venderanno. Ha venduto Berlusconi, che rispetto a noi ha rappresentato il calcio nuovo di più e prima. Ed il Milan è stato quasi un decennio senza Champions… Quel che pensavo fino a pochi giorni fa impensabile, oggi inizio a sospettarlo. Che non significa che succederà prestissimo. Ma neanche in tempi smisuratamente lunghi».
Luca: «È questa la tua risposta alla ciclica domanda COSA RISCHIA LA JUVE?».
Paolo: «Hai spostato in avanti il tema. Ma questo vale per un Dialogobbo che non voglio proprio fare…».