Juventus Women
Montemurro in zona mista: «La Juventus Women deve battere se stessa. Critiche? Le accetto ma bisogna prima informarsi…»
Montemurro in zona mista: «La Juventus Women deve battere se stessa. Critiche? Le accetto ma bisogna prima informarsi…». Le parole del tecnico bianconero
(inviato a Cremona) – Joe Montemurro, tecnico della Juventus Women, ha parlato ai nostri microfoni dopo la vittoria delle bianconere sulla Roma in Supercoppa.
APPROCCIO- «Era importante dare spettacolo, l’ho detto alla vigilia, si affrontavano due squadre di alto livello, che giocano un bel calcio e speriamo abbiano mostrato un bello spettacolo. Oggi è andata bene a noi, abbiamo un po’ sofferto nel secondo tempo però nel primo tempo e parte del secondo abbiamo approcciato bene».
PARTITA- «Bello avere questa sfida con la Roma, questa competizione nazionale. Importante per la crescita del calcio. La Roma è una grande squadra, l’hanno fatto vedere questa anno e speriamo continuino, solo così cresce il calcio femminile».
JUVE PIÙ AFFAMATA- «Noi non andiamo a battere Roma e Fiorentina, vinciamo contro noi stesse. È questione di atteggiamento e di approccio. Noi come staff diamo attrezzature tattiche per vincere la partita, poi in campo è questione di mentalità. Lo abbiamo visto i primi venti minuti in cui la squadra secondo me ha creato il tono della partita».
RITIRO A BIELLA – «Biella è bellissima, forse abbiamo avuto troppo sole anche a Torino, oggi ci serviva un po’ di pioggia».
SCUDETTO – «Non è mai scontato. Se facciamo i numeri a dicembre e gennaio cosa giochiamo a fare. Ogni partita ha la sua avventura e lo abbiamo visto. Se non sei concentrato e non arrivi con l’approccio giusto perdi. Possiamo fare l’impossibile quando abbiamo concentrazione sulla partita».
CRITICHE – «Sono un allenatore. Fanno parte del mio lavoro. Prima di criticare però serve informazione, a volte ho fatto scelte che sono state criticate ma io sto con la squadra in settimana, so come stanno le ragazze e parlo con loro. Metto sempre la miglior squadra possibile. Le accetto ma quando si critica va fatto con dati e informazioni».
ESSERE JUVE – «Sono un tifoso della Juve, lo sono sempre stato. Vengo dall’altra parte del mondo, la Juve per noi migranti significa tanto: simbolo di orgoglio, italianità, è importante. Non tutti sono fatti per la Juve, anche nel maschile abbiamo visto grandi giocatori poi andarsene perchè non avevano la giusta mentalità. La Juve deve essere sempre al top, niente è scontato. Sentiamo il peso della maglia ma è un privilegio, significa tanto sia per il calcio che per me che sono un migrante».
VITTORIA- «L’approccio era per me normale, nel senso che noi giochiamo un calcio pro attivo. Vogliamo essere lì, loro cercano di vincere palla a centrocampo e ripartono. Abbiamo lavorato per essere attenti in queste situazione e siamo riusciti. Abbiamo sofferto gli ultimi 25 minuti ma è normale, anche noi sotto di risultato avremo buttato la palla avanti con tanti attaccanti, è normale».
SPETTATORI – «Si può migliorare, non so a che livello ma avere due squadre di livello internazionale con quelle giocatrici in campo per me è un grande spettacolo e mi dispiace che la gente non sia venuta abbastanza. Forse dobbiamo fare qualcosa. Dieci mila spettatori per una finale cosi sarebbe il minino secondo me».
COSA LASCIA LA PARTITA – «Che abbiamo mezzi e capacità di fare cose importanti anche soffrendo. Questo è il calcio moderno. Partite secche per noi hanno un’altra dimensione. Per noi spero che la squadra trovi un modo di trovare questo atteggiamento in tutte le gare».
GIOCO – «Avere la palla e creare soluzioni con la palla. Tenendo un equilibrio in difesa. Noi vogliamo creare spettacolo».