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Morata-Juve, retroscena: «Avrebbe dato lo stipendio per la Champions» – ESCLUSIVA
Marco Richetto, in arte Rayden, in esclusiva a #BEVIAMOCISU su JuventusNews24. La sua amicizia con Alvaro Morata
Marco Richetti, in arte “Rayden“, è un rapper torinese intimo amico di Alvaro Morata, ex attaccante della Juventus. Ospite di #BEVIAMOCISU, la diretta di tutti i venerdì alle 19 sulla pagina Instagram di JuventusNews24, ci ha raccontato del suo straordinario rapporto con l’attuale centravanti dell’Atletico Madrid. Svelandoci dei gustosi retroscena.
COME HAI CONOSCIUTO MORATA – «Luca Marrone era allora nelle giovanili della Juve. Da ragazzino lui è cresciuto con la musica dei OneMic e quindi siamo diventati amici. Poi da lì fui chiamato ad organizzare un evento per la Juventus. Lo organizzammo in un locale a Torino. In quell’occasione conobbi Alvaro, ci siamo subito trovati. Lui era appena arrivato qui, abbiamo fatto un po’ di cene e siamo diventati amici fraterni. Quando si è sposato con Alice, ho scritto per lui la canzone “Vamos Alvaro” che è uscita proprio nel giorno delle nozze».
L’AFFETTO DI MORATA PER TORINO – «Siamo in grandi rapporti tutt’ora. Sono stato a trovarlo sia a Londra quando era al Chelsea sia a Madrid più volte, per ultima ho fatto una toccata e fuga da lui per il suo compleanno. Ora lo sento un po’ di meno, lui ha famiglia e bambini. Le cose col tempo cambiano, ma non cambia il mio affetto nei suoi confronti. Ricordo una sera che siamo stati a cena a Londra io, lui e Zappacosta: avremo parlato per 6-7 ore delle nostre serate torinesi. Lui ha un amore viscerale per Torino e per quegli anni. Lui a Torino era la persona giusta nel posto giusto e nel momento giusto. Era amato da tutti».
AUTOGRAFI E FOTO CON 60 TIFOSI – «Una sera dopo uno Juventus-Genoa andammo a mangiare in un locale storico di Torino che si chiama “La Lampara” che tenne aperto apposta per noi. Finita la cena si era sparsa la voce che c’era Alvaro Morata. Lì fuori lo aspettavano circa 60 persone e lui è stato lì a fare foto e autografi con tutti. Lo ha fatto perché è una persona di cuore».
ADDIO DALLA JUVE – «C’è un retroscena. La Juve avrebbe voluto riscattarlo quell’anno. Fece una grande offerta al Real Madrid che però non ne volle sapere. Poi la Juve prese Higuain e il resto è storia. I bianconeri fecero di tutto per tenerlo perché era si era creato un grande connubio. Ma poi per il discorso della recompra, il Real se l’è tenuto».
RETROSCENA CHAMPIONS E RITORNO A TORINO – «È venuto un paio di volte a Torino, ci siamo visti. E poi l’ho visto quando l’Atletico è venuto a giocare qui con la Juve. Mi ha anche lasciato la maglia che aveva indossato nella partita. Lui comunque a Madrid è a casa sua, si trova in una situazione ideale. Lui attira energia positiva, è fatto così. Alvaro di nuovo alla Juve? Io farei carte false, andrei a prenderlo a piedi in aeroporto. Però è dura. C’è da dire che è emotivamente legato alla Juve. Mi disse a una cena: “Io avrei dato qualsiasi cosa, anni di stipendio, per vincere la Champions con la Juve. È una cosa che avrei voluto regalare ai tifosi bianconeri”».