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Morata turbo con Pirlo, ma con Allegri fu diverso: i dati e le differenze
Alvaro Morata sin da subito decisivo nella Juventus di Andrea Pirlo: ma come andarono le cose nel 2014/2015, al suo primo anno in bianconero?
Alvaro Morata is back e se ne sono accorti tutti! L’attaccante spagnolo, che aveva lasciato un ottimo ricordo per i suoi trascorsi alla Juventus, ha da sempre dichiarato amore alla Vecchia Signora e ora ha scelto di ‘convolare’ nuovamente a nozze. Madama l’ha riaccolto a braccia aperte e le voci su Suarez e Dzeko sembrano essere solo un lontano ricordo. Con il ritorno alla Juventus, Morata si è guadagnato anche il ritorno nella Nazionale spagnola dopo un anno di assenza (era uno dei suoi obiettivi quando ha scelto di firmare nuovamente il contratto con Madama) e ha convinto praticamente tutti, anche i più scettici. Lo spagnolo in questo avvio di stagione con Andrea Pirlo è stato determinante, aumentando il feeling che era scoccato tra i due nel corso della prima esperienza bianconera. A seguire un confronto tra la partenza lanciata di quest’anno e i numeri della sua prima annata con la maglia della Juventus. Alvaro sin qui ha giocato 6 partite su 7, saltando la prima con la Sampdoria (non era ancora stato acquistato), l’ottava è quella con il Napoli, vinta a tavolino dai bianconeri con risultato sub iudice.
Il rendimento di Morata al suo primo anno alla Juve
Nelle prime 8 partite della prima stagione alla Juventus di Alvaro Morata, dunque nel 2014/2015, con Massimiliano Allegri in panchina, il rendimento non fu costante ma fu altalenante. Va precisata una cosa: L’ex tecnico bianconero infatti non amava gettare immediatamente i giovani ma anche i nuovi arrivati nella mischia ma aveva una sua filosofia chiara e precisa, ai giovani serviva un po’ di tempo, un po’ di rodaggio prima di diventare titolari fissi nella sua Juventus. E fu così anche con Morata. La gestione di Max portò lo spagnolo, che arrivò a titolo definitivo dal Real Madrid ma con la famosa clausola di recompra poi esercitata dagli spagnoli al termine della seconda stagione in bianconero, a giocare con il contagocce in avvio, complice anche un infortunio nella prima parte di stagione che gli fece saltare l’esordio con il Chievo. Poi 1 minuto in campo contro l’Udinese, 4 minuti per l’esordio in Champions League contro il Malmö, in panchina alla terza di Serie A con il Milan, altri 20 minuti con il Cesena, si sale a 23 con l’Atalanta con il primo segno della sua presenza in bianconero, il primo gol segnato su assist di Pereyra al minuto 83 della sfida vinta per 3-0 dai bianconeri, a Bergamo (doppietta di Tevez). Poi 7 minuti in Champions e il tempo di un cartellino giallo che diventerà addirittura rosso con la Roma, in campionato, nella mezz’ora concessagli da Allegri (espulsione all’88’). Dunque, in totale, per Alvaro 85 minuti in avvio, 1 gol, 1 cartellino giallo e un rosso. Dopo un avvio in sordina riuscirà però a scalzare nelle gerarchie il connazionale Llorente guadagnandosi, nella seconda parte della stagione, un posto da titolare a fianco di Tevez, chiudendo l’anno con 2.302 minuti giocati, 15 gol (8 in campionato, 5 in Champions e 2 in Coppa Italia), 7 assist, 7 gialli e 2 rossi.
Ritorno al futuro: il rendimento di Alvaro 2.0
Alvaro Morata ha iniziato ottimamente la sua seconda avventura a Torino, diventando subito imprescindibile per mister Andrea Pirlo. Sei presenze su 8 gare (una vinta a tavolino, alla prima giornata era ancora in Spagna) per un totale di 496 minuti disputati con 4 gol e 2 assist in 6 presenze. Morata è diventato sicuramente più incisivo, senza dimenticare gli addirittura 6 gol cancellati dal Var tra Crotone, Verona, Barcellona e Spezia. La Juve in questo avvio di stagione ha segnato 16 gol tra campionato e Champions, lo spagnolo è stato parte attiva nella metà delle reti realizzate, tra gol e assist. A secco con la Roma all’esordio (58 minuti in campo per lui), doppietta decisiva con la Dinamo Kiev in Champions League, senza CR7. Poi il gol di Crotone, l’assist che ha avviato l’azione del gran gol di Kulusevski contro il Verona, 90 minuti in campo con tre gol annullati contro il Barcellona, e un gol e un assist contro lo Spezia. Il resto lo scopriremo solo vivendo.
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