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Morata choc: «Dopo la Polonia hanno minacciato i miei figli di morte»

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Morata choc: «Dopo la Polonia hanno minacciato i miei figli di morte». Le dichiarazioni dell’attaccante della Juve e della Spagna

Alvaro Morata è stato intervistato da Radio Cope dopo la fase a gironi della Spagna ad Euro 2020, per lui particolarmente travagliata.

MINACCE – «Ho passato 9 ore senza dormire dopo la partita contro la Polonia, Ho ricevuto minacce, insulti verso la mia famiglia, persone che speravano che i miei figli morissero. Forse qualche anno fa, sarei stato ‘incasinato’, ma sto bene. Ho passato qualche giorno isolato da tutto. Forse non ho fatto il mio lavoro come avrei dovuto e capisco le critiche per non aver segnato un gol, ma vorrei che le persone si mettessero nei miei panni e immaginassero cosa significa ricevere minacce e sentire qualcuno che spera che i tuoi figli muoiano. Ogni volta che entro in una stanza, sposto il telefono altrove. Ma lo dicono comunque a mia moglie, o ai miei bambini».

FISCHI – «La gente mi fischia perché è quello che sente, ma io do tutto me stesso. Do la mia vita per la nazionale. Se avessimo vinto 3-0 contro Svezia o Polonia, lo stadio avrebbe fatto la ola. Tutto quello che dico o non dico si interpreta».

RIGORE SBAGLIATO – «Sono molto orgoglioso di tirare un rigore dopo che mi hanno chiamato. Ho visto che nessuno prendeva la palla, l’ho presa e calciata. Ho guardato per vedere se qualcuno voleva… Ho tirato e ho sbagliato. Il mondo non è venuto su di me. . Tutti falliscono. Casillas, Raúl e Reina e molti altri mi hanno detto di non dare importanza alle critiche».

AIUTO DA UNO PSICOLOGO – «Joaquín ci aiuta molto. È molto bello avere una persona che ti capisce e ti ascolta ogni volta che ne hai bisogno. Fanno battute con me e poter parlare con lui è molto bello».

FAVORITI – «Non credo che siamo un gradino sotto Germania, Francia o Portogallo. Né dobbiamo pensare che siamo migliori di chiunque altro. Firmo per non giocare di più, o segnare, ed essere campioni d’Europa».

 

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