Hanno Detto

Mulazzi Juve, il papà Alberto: «Gabriele e la maglia del cuore cucita addosso, le emozioni del rinnovo, la Next Gen e il suo ruolo: ve lo racconto» – ESCLUSIVA

Pubblicato

su

Mulazzi Juve, il papà Alberto lo racconta in esclusiva a Juventusnews24: tutte le dichiarazioni sul calciatore bianconero

Giocare per la propria squadra del cuore è un’emozione che conosce bene Gabriele Mulazzi, calciatore della Juventus Next Gen. Tutta la trafila nel settore giovanile, le grandi annate in Primavera e il salto in seconda squadra: per conoscerlo meglio, Juventusnews24 ha contattato in esclusiva il padre Alberto Mulazzi, ex giocatore bianconero.

Un ragazzo che lotta su ogni pallone e mette tutto quello che ha in campo: che tipo di ragazzo è Gabriele fuori dal campo?


«È un ragazzo tranquillo, con un sacco d’interessi, curioso e amante dell’avventura. Ama anche circondarsi di amici che condividano con lui emozioni, momenti da ricordare e ascoltare la musica soprattutto la trap e il raggaeton. Inoltre, si è iscritto all’Università di scienze motorie, è al secondo anno e durante i ritagli di tempo prepara gli esami che, mediamente, supera con ottimi profitti».

Gabriele è in bianconero da tanti anni, si è formato come uomo alla Juve. Ci può raccontare il passaggio in bianconero di Mulazzi dopo i primi anni nel Torino?



«È un percorso che nasce da lontano, in realtà dall’Under 13. Undici stagioni con la maglia del cuore cucita addosso, inseguita in un torneo di tanti anni fa. Il club lo vide in finale del torneo dove fu autore di una grande prestazione condita da un gol sapendo che l’anno successivo avrebbe indossato la maglia bianconera. La maglia per la quale fa il tifo da bambino».

mulazzi

Un tifoso bianconero che gioca per la Juve. Quello di Gabriele è un sogno. Che sensazioni e che emozione ha nel vedere suo figlio con quella maglia?

«Sono emozioni bellissime. Anch’io sono cresciuto con la passione per questi colori che ho avuto la fortuna di difendere per 5 stagioni, fino alla primavera e fino al ritiro con la prima squadra allenata da Giovanni Trapattoni, con campioni del calibro di Vialli, Baggio, Casiraghi, Conte, Peruzzi e tanti altri. Vedere mio figlio ripercorre lo stesso percorso è sicuramente motivo di soddisfazione e gioia».

Tornando a Gabriele: dopo una grande stagione con la Primavera la Juve l’ha blindato fino al 2026 vedendo in lui un grande potenziale. Come ha e avete reagito a questa notizia?

«Con grande gioia per tutti i sacrifici, le rinunce che ha dovuto affrontare, per il sudore e l’impegno profuso ma soprattutto perché se lo è meritato sul campo».

Adesso la Next Gen: un girone e un avvio difficile ma la squadra sta trovando continuità con mister Brambilla. Come si è trovato Gabriele con Montero e adesso con Brambilla?

«Sono due allenatori differenti, accomunati entrambi dall’amore per il proprio lavoro. Con Montero si è trovato bene, ha instaurato un buon rapporto fin dall’inizio, ma purtroppo le cose non sono andate per il verso giusto. Brambilla è un allenatore che conosce bene, avendolo avuto nei due anni precedenti in Next Gen. È un allenatore molto preparato, che conosce l’ambiente e le difficoltà di questa categoria, che sta aiutando la squadra ad uscire da questo momento di difficoltà, mettendo a disposizione la sua esperienza e quella del suo staff».

Gabriele ha dimostrato di essere sia un terzino di spinta che uno più attento in fase difensiva anche visto il suo passato da attaccante e da esterno alto. Dove lo vede meglio lei in campo e in quale ruolo può rendere maggiormente?

«Sicuramente la fase di spinta è la sua qualità più importante ma in questi anni di Next Gen, sta maturando molto anche nella fase difensiva. La fascia è sicuramente il suo habitat, quindi non è importante se gioca più in alto o più in basso, ormai si è abituato a ricoprire entrambi i ruoli».

Una grande progressione e ottimi cross tra le sue qualità migliori: in cosa potrebbe ancora migliorare secondo lei nel ruolo che ricopre attualmente?

«Può migliorare in entrambe le fasi ma sono sicuro che conoscendo la sua attitudine al lavoro, non sarà un problema. È solo questione di allenamento e di tempo, ed è sicuramente nel posto giusto per poter farlo al meglio, in una società modello in questi ultimi anni».

Poi il futuro… Il contratto è fino al 2026 ma credo che da parte del ragazzo ci sia l’auspicio di continuare in bianconero…

«Ovviamente sarebbe la continuazione di un sogno ma soprattutto un ulteriore attestato di stima nei suoi confronti. Ogni giorno lavora duro per poter raggiungere i suoi obiettivi. Ovviamente non possiamo prevedere cosa potrà accadere in tal senso, ma certamente farà di tutto per poter continuare il cammino nella società per la quale fa il tifo sin da bambino. Poi vedremo cosa accadrà in futuro!».

Si ringrazia Alberto Mulazzi per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

Exit mobile version