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Nedved ospite al Salone del Libro: «Lo Stadium è casa e orgoglio»

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Nedved ospite al Salone del Libro di Torino: il vicepresidente Juve presenta “La casa della Juve”, scritto da Guido Vaciago

(inviato al Salone del Libro) – Appuntamento fissato per venerdì 15 ottobre, ore 11.00, presso la Sala Olimpica del Padiglione 1. Pavel Nedved sarà al Salone del Libro di Torino come ospite in occasione della presentazione del libro di TuttosportLa casa della Juve” (tutto dedicato all’Allianz Stadium), scritto dal giornalista Guido Vaciago. 

Sarà l’occasione per chiacchierare col vicepresidente della Juve dell’impatto economico, sportivo e sociale che lo Stadium ha avuto sulla Juventus, sul calcio italiano e sulla città stessa.

Prende la parola Guido Vaciago

Lo Stadium è il terzo luogo di Torino più visitato. Ma non aveva una guida. Noi ne raccontiamo storia, luoghi, partite e coreografie. Perché lo stadio è anche pubblico. Raccontiamo anche le 50 stelle di cui Nedved fa parte. E infine c’è un’appendice sul museo. Ringrazio la Juve per la grande collaborazione.

Prende la parola Pavel Nedved

STADIUM – Lo Stadium è casa, come da titolo del libro. E’ orgoglio di società e tifosi, di tutti. Per noi dirigenti e lo staff significa grandissimo orgoglio. Supportiamo questa società per mantenre uno status di eccellenza nel calcio. Viviamo sulla nostra pelle, quando siamo allo Stadium, l’orgoglio di rappresentarla. Questa appartenenza è forte e importante anche per i giocatori che possono offrire qualcosa di speciale in cambio della passione dei tifosi.

SENSO DI RESPONSABILITA’ – Sì, ma i giocatori devono esserlo comunque. Devono rappresentare la maglia che indossano. Ma questo deve essere l’obiettivo di tutti coloro che vestono la Juve.

STADIO DI PROPRIETA’ – In Italia ci sono due attori: l’amministrazione e gli investitori. Servono pazienza e tanti milioni, può andare in contrasto con gli obiettivi sportivi. Ma se vogliamo offrire un prodotto importante bisogna cominciare da lì. La sensibilità in questo sernso sta maturando

IMPATTO SULLA CITTA’ – Alberghi, ristoratori, tassisti. Quando gioca la Juve aumenta la presenza a Torino. Con la pandemia questo si è congelato,  ma ora mi sembra che siamo sulla buona strada

WOMEN ALLO STADIUM- La partita delle Women è stato uno spot bellissimo per noi, per la città, per il calcio femminile. Abbiamo ricevuto molti complimenti sia dalla Uefa sia dalle calciatrici stesse

NUOVO STADIO – Lo abbiamo in testa da tanto tempo. La pandemia ha fermato tante cose. La situazione dell’economia in generale è drammatica. Ci siamo fermati, ma speriamo in futuro di farlo

STADI VUOTI – E’ stato un momento molto difficile. Noi come calcio siamo stati fortunati perché abbiamo potuto lavorare lo stesso. Ma senza passione e tifosi è diverso. Lo chiamavo il campionato del giovedì perché non è stato il calcio che doveva essere. Ora siamoa al 75%, speriamo di arrivare presto al 100%. Sarà molto bello

IMPATTO PUBBLICO – Vi assicuro che i giocatori lo sentono tanto, i grandi giocatori hanno bisogno di motivazioni che danno solo i tifosi. Senti di dover dare qualcosa in più.

APPLAUSI E FISCHI – Entrambe le cose. La cosa positiva è che quando giocavi in casa avevi la gente che ti dava una mano. Ma quando eri fuori e avevano paura di te, fischiandoti ti davano una forza maggiore.

STELLA ALLO STADIUM – Sono andato alla mia qualche tempo fa. E’ una sensazione da pelle d’oca ogni volta. Sono molto orgoglio di averla, ringrazio i tifosi che hanno votato. E’ bello anche per i tifosi che la vedono, è una sensazione da apprezzare.

ANEDDOTO CON SIVORI – Nel 2006 ci allenavamo ancora alla Sisport. Feci la foto con Omar Sivori insieme a Thuram. Rispettiamo la storia della Juve, è fatta di grandissimi campionati

LEGAME CON LA JUVE – Non è facile da spiegare, è 20 anni che sono qui. Sono uno straniero ««che è stato adottato. Ringrazio tutto il popolo juventino e la famiglia Agnelli. Mi hanno dato la possibilità di lavorare per la Juve. Ne sono orgoglioso e mi sento responsabilizzato. Voglio restituire qualcosa alla gente.

SE NEDVED AVESSE GIOCATO ALLO STADIUM – Quelle squadre hanno fatto abbastanza, siamo stati bravi e forti. Mi sono immaginato tante volte sul campo col pubblico così vicino. Ti dà qualcosa in più. Per i giocatori è troppo importante. E’ una cosa molto bella di cui siamo molto felici. Siamo fortunati ad avere una proprietà che ha costruito uno Stadium così.

AMICHEVOLI ALLO STADIUM – A me piaceva giocare con la pressione. Ma comunque cerchiamo di offrire qualcosa alla gente che è venuta a vederci.

VOGLIA SCENDERE IN CAMPO – Col tempo mi è passata, ma i primi due/tre anni c’era. Ogni tanto davo qualche calcio alla sedia davani in tribuna.

SCARAMANZIA ALLO STADIUM – Di scaramanzia nel calcio ce n’è tantissima. Arrivabene prende l’ascensore, io prendo sempre le scale, sono cose che ti fanno stare bene e così pensi di aiutare la Juve.

INSULTI RAZZISTI A MAIGNAN – L’espulsione del tifoso è la strada giusta. Noi abbiamo un impianto con grande tecnologia e tante telecamere. Penso che tutti gli stadi dovrebbero farlo, è il minimo nel mondo di oggi.

ESULTANZA SPECIALE IN TRIBUNA – C’è una frequenza fotografica che vedo ogni volta che entro nell’ufficio del presidente. Siamo in volo. Non ricordo la partita. Ma allo Stadium abbiamo esultato tantissime volte.

NUMERI DELLO STADIUM – Sono impressionanti, li guardavamo l’altro giorno con Claudio Albanese. E’ proprio casa nostra.

ALTRO STADIO PREFERITO – Storicamente giocare al Bernabeu o Old Trafford ti dà sensazioni uniche. Le gambe vanno da sole e vai oltre quello che puoi fare. Il Bernabeu fa impressionare, quando entri sul prato e guardi su la tribuna non finisce mai. L’Old Trafford è la Storia che si respira lì. Real Madrid, Manchester United, Juve, Bayern, Barcellona sono squadre che storicamente hanno qualcosa in più. Da dirigente, anche nell’Europa dell’Est, tutti gli stadi sono migliorati. Sono stati investiti molti soldi, il calcio è spettacolo. E’ cambiato anche a Praga dove ce ne sono due e potrebbero fare il terzo per la Nazionale. Il mio primo stadio? Ci torno sempre volentieri, l’ultima volta tre anni fa. Ma quando vado dai miei genitori vado sempre nel mio campettino. Ci sono molto legato.

TALENTI – I tartufi si trovano sempre negli stessi posti? Dicono così.

PARTITA PIU’ BELLA ALLO STADIUM – L’ultima col Celsea. No, come dice il presidente la più bella è quella che deve ancora venire. La vittoria stessa è bellezza, a volte è bello vincere soffrendo.

JUVE-ROMA – Sarà bellissima, si affrontano due grandissime squadre con due tecnici vincenti. Prepareranno qualcosa di speciale, è da vedere.

MOMENTO JUVENTUS – L’assestamento ci sta, abbiamo cambiato allenatore anche se Max era già da noi. Ma non dobbiamo fermarci. Il nostro progetto è ancora al principio, è una base di partenza. Dobbiamo aggiungere tante altre cose.

GIOVANI – Abbiamo vinto tantissimo in questi anni con giocatori esperti. Tanti giocatori ora hanno lasciato il calcio. Bisognava cambiare. Ma presente e futuro sono della Juve, abbiamo investito e siamo avanti a tutti.

ULTIMI DUE ANNI – Siamo stati criticati per i risultati ma spero che tutti si siano accorti che in due anni abbiamo portato a casa uno scudetto e due coppe. Mentre gli altri in 10 anni non hanno vinto niente. Ma siamo abituati, chi è alla Juve deve esserne consapevole. Non bisogna avere paura ed essere forte internamente

FFP, NEWCASTLE E PSG – Il FFP sta funzionando e spero che l’UEFA se ne sia accorta. L’idea giusta del calcio è spendere ciò che ricavi, l’autofinanziamento. Non spendere di più è una linea che bisogna averePoi non voglio parlare degli altri»

PALLONE D’ORO AL MUSEUM – Non è mio, è nostro. Ho sempre pensato che apparentesse anche ai miei compagni, senza di loro non avrei potuto vincerlo. Vedere i giocatori nuovi che lo guardano mi fa un certo effetto, ma il primo pensiero che mi viene è “puoi vincerlo anche tu”. Basta allenarsi e dare tutto: se sei arrivato in questa società vuol dire che sei bravo.

MUSEUM – L’angolo che mi piace di più è l’ultimo. Ti fa vivere le sensazioni del calciatore quando entra allo Stadium. Mi piace molto.

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