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I DIALOGOBBI – Nicole Tosi: «Mentalità e giovani: la Juve crescerà ancora»

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Nicole Tosi è la nuova protagonista de I DIALOGOBBI: le sue dichiarazioni in esclusiva per Juventusnews24

Nicole Tosi fa parte di quel gruppo ampio che è Juventibus. Piacentina di nascita e parmigiana di adozione, laureata in biotecnologie e dottoranda in nutrizione. Insomma, fa un lavoro serio, ci siamo capiti. Si definisce «Juventina da sempre (un filo aziendalista pure) grazie alla mamma (ma credo che non avrei potuto essere altrimenti)». Sospetto che abbiamo persino le stesse idee politiche, il che ha favorito ulteriormente una nuova puntata de I Dialogobbi: ogni tanto trovare qualcuno con cui si condividono tante cose è rasserenante…

Paolo: «Ciao Nicole, la prima curiosità del Dialogobbo riguarda i nostri giocatori al Mondiale. Ti confesso che ho esultato al gol di Rabiot e sono scattato in piedi al palo di Alex Sandro. Sono “malato” io (cosa che non escludo) o anche tu sei così? E se sì, c’è qualcuno per cui fai il tifo? Perché poi la stranezza è che io parteggio per l’Olanda e per De Ligt, che nostro non lo è più…».

Nicole: «Ciao Paolo! Innanzitutto grazie per l’invito. Io mi comporto esattamente come te, spero sempre che i i giocatori della Juve facciano bene perché sono naturalmente affezionata a loro, così come non nascondo che ho sempre il timore che si infortunino. Insomma, il primo pensiero resta sempre la Juve. In questi mondiali simpatizzo per il Brasile, perché è una squadra che mi suscita simpatia e ha un calciatore della Juve che ammiro molto, ossia Danilo, e mi piace molto anche la Spagna, per l’allenatore e per Morata che reputo due grandi persone oltre che validi uomini di calcio. Aggiungo che, a differenza di molti italiani, non mi mi dispiace la Francia, perché i calciatori francesi hanno sempre avuto un bel rapporto con Torino, e se penso a Deschamps non posso che augurarmi faccia bene».

Paolo: «Parliamo di Rabiot. Protagonista in Qatar, esploso nella Juve dopo anni di anonimato o quasi. Primo: io non ci credevo più. Secondo: adesso come si fa? Gli si rinnova il contratto anche in caso di richieste esose?».

Nicole: «Anche io avevo perso le speranze su Rabiot, ho sempre intravisto un potenziale inespresso a causa di una sorta di blocco mentale. Ora è diventato un giocatore fondamentale nella Juve per dare fisicità, atletismo ed equilibrio a centrocampo, e si vede che ha instaurato un rapporto molto fruttuoso con Allegri. In lui ho visto un passo avanti prima di tutto dal punto di vista della testa, e associo questo cambiamento alla partita di Juve-Inter dello scorso anno, in cui era sembrato totalmente coinvolto e concentrato. Le recenti prestazioni anche in termini di goal e assist gli hanno fornito una sicurezza che sfrutterà sicuramente in questo mondiale. Io lo rinnoverei solo a cifre non superiori agli 8 milioni perché credo che la Juve abbia intrapreso una strada di sostenibilità e debba rimanere coerente con questo progetto. Vero che se si riesce ancora a sfruttare il decreto crescita bisognerebbe ragionare per stipendio lordo e non netto, e in questo caso la Juve avrebbe qualche margine di manovra in più. Se andrà via a zero, sarà un peccato ma sono certa che la Juve troverà il profilo giusto per sostituirlo, anche se ad oggi non sembra così semplice».

Paolo: «Cosa pensi succederà da gennaio in poi? Mi spiego: siamo definitivamente guariti con la sequenza di vittorie consecutive o temi che in qualche misura i difetti mostrati possano anche tornare? Io sono ottimista ma so che nel calcio le sorprese non mancano mai».

Nicole: «Io sono per natura ottimista anche se non nego che ad inizio stagione stavo perdendo ogni speranza. Per fortuna la Juve sembra aver svoltato, e penso che a gennaio si continuerà su questa strada e anzi si possa anche far meglio con l’inserimento di giocatori decisivi che finora sono stati infortunati (non vedo l’ora di vedere Pogba in campo!). Penso che la ritrovata mentalità da Juve, l’entusiasmo dei giovani e la crescente condizione fisica aiuteranno a trovare stabilità e a crescere ancora di più. Ci saranno tante partite e tutti saranno fondamentali per contribuire alle vittorie. Penso che in questo contesto di rinascita anche l’Europa League possa aiutare, e sarà un banco di prova importante anche per i giovani emergenti».

Paolo: «Ho ancora una curiosità. Entrambi facciamo parte di quel luogo che è Juventibus. A me piace particolarmente il mix di competenza e passione, lo trovio un’oasi dopo molti hanno fatto passare in questi anni l’idea che più si urla e più si è tifosi. C’è un altro modo e Juventibus lo è»

Nicole: «Verissimo! È davvero una comunità di juventini che tifano per passione e non per amor proprio (come talvolta capita di vedere). Opinioni anche molto diverse hanno spazio ma sempre nel rispetto reciproco e sempre espresse con pacatezza e serenità. Inoltre, le live di Juventibus ospitano anche esperti e tifosi di altre squadre, creando uno spazio di informazione e scambio, che permette di crescere. Essere in contatto anche virtuale con persone che tifano come te e provano le tue stesse emozioni è qualcosa di magico perché ti aiuta sia nei periodi bui a confortarti (penso ai tanti post-partita di quest’anno) che nei periodi felici a condividere la gioia. Juventibus ha creato davvero una bella realtà, e prova ne è stata l’Eventibus che si è tenuto sabato 19 novembre, in cui ci siamo ritrovati tutti dal vivo ed è stato come se ci conoscessimo da una vita. Il clima è stato proprio quello che mi aspettavo, e posso dirmi ancora più orgogliosa di tifare per questa squadra. La creazione di queste reti di persone appassionate sintetizza un po’ la bellezza del calcio».

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