2017

Nuovo anno, nuova Joya

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Anno nuovo, vecchia storia. Almeno così sembra dopo aver smaltito le tossine della sconfitta di Doha

La Juve, in Supercoppa, ha peccato ancora una volta di presunzione, come le era già accaduto mettendo naso per due volte a San Siro quest’anno, quando guarda caso ci ha anche lasciato le penne appese. Prima il ko inaspettato (e meritato) con l’Inter, poi quello contro i cugini rossoneri, viziato da una giocata del secolo e da un evidente errore arbitrale per il quale mezzo Parlamento griderebbe ancora allo scandalo, fosse capitato a parti invertite. Solito vittimismo? Potete dirmi tutto, ma non proprio di soffrire della malattia dei perdenti. L’anno è finito così come è ricominciato, ovvero con la solita Juventus tritasassi, almeno in campionato. Innegabile che la sconfitta in finale col Milan brucia e brucerà per molto tempo, anche solo per aver dato l’ennesima soddisfazione ai detrattori bianconeri capaci di ricordare i soliti insuccessi (ai rigori) oltre i confini nazionali. Sarà, ma per non farci il callo, bisognerà cercare di porre decisamente rimedio prima di perdere un’altra partita all’ultimo metro (o tiro). Battendo prima di Natale una diretta concorrente come la Roma e ripartendo col piede giusto col Bologna, la Vecchia Signora ha messo d’accordo quasi tutti: per lo scudetto se ne riparlerà il prossimo anno, quando forse anche l’anima cinese delle milanesi troverà rimedio ai propri limiti e la Roma, col Napoli, si preoccuperà di non cercare nemici e fantasmi in tutto quello che non riescono a fare. Onore comunque a Spalletti che sta tenendo dritta la schiena rifiutando ogni tipo di falso compromesso.

Ormai è consolidato che la gestione Agnelli punti a raccogliere il sesto scudetto consecutivo in modo da entrare nella leggenda del calcio italiano. Ero bambino e sentivo parlare delle gesta compiute dal Grande Torino per arrivare ai cinque tricolori, “amaramente” sono stato poi costretto a riconoscere quelli “regalati” dei tribunali, fino a rivedere la storia raccontarci che la Juve non muore mai, anzi, adesso è pronta a scrivere la leggenda, prima di chiunque altro. E forse come mai non ci riuscirà nessuno. Parole al vento se ci si innamorerà del proprio io, della propria forza e della quasi propria bellezza. Roma e Napoli inseguono da anni quasi fosse un estenuante allenamento mentale, Milan e Inter stanno risorgendo. Se sarà una nuova alba lo scopriremo già in questo girone di ritorno. Tutte si candidano ad essere l’anti Juve e qualcuno prima o poi ci riuscirà. Il Milan potrà riprovarci in Coppa Italia, nei quarti, fra due settimane a Torino, l’Inter al massimo meritandosi in solitaria la finale della competizione. Intanto il derby d’Italia che si sta riavvicinando ripropone già la sfida in sede di mercato: Caldara da una parte e Gagliardini dall’altra per guardare ognuna al futuro. E le casse dell’Atalanta sorridono, mentre le guance di Gasperini un po’ meno. Anche questa è Joya. Buon girone di ritorno e attenti al ghiaccio e agli scivoloni.

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