Esclusive
Oppini: «Inzaghi si lamenta, Allegri fa un altro lavoro»- ESCLUSIVA
Oppini: «Inzaghi si lamenta, Allegri fa un altro lavoro». Intervista al tifoso su Inter Juve e molto altro – ESCLUSIVA
Francesco Oppini, noto commentatore televisivo e grande tifoso della Juve, in questa intervista esclusiva a Juventusnews24 parla a tutto tondo del derby d’Italia vinto dai bianconeri contro l’Inter e molto altro ancora.
Come ha visto la Juve contro l’Inter? La vittoria è meritata?
«Ho visto una Juve che ha giocato in modo intelligente, aspettando e ripartendo al meglio. Ho visto una squadra con più gamba e più idee nonostante le assenze fossero pesanti. Quello che mancava alla Juve dal punto di vista offensivo era palese: avere Soulé titolare e non Chiesa o Di Maria non è la stessa cosa. Dal punto di vista difensivo ci siamo arrangiati molto bene. Sono contento per questa vittoria prima della sosta perché dà morale e fa assolutamente godere gli juventini. Vincere contro l’Inter ha sempre un sapore particolare, mi tengo molto stretto questo successo».
Che idea si è fatto sulle polemiche per il gol di Kostic?
«Sono totalmente dalla parte di Allegri questa volta e non perché è l’allenatore della Juve, ma perché c’è una differenza tale di livello di approccio alla stampa tra lui e Inzaghi che è veramente da altro tipo di lavoro e mestiere, non di categorie. Inzaghi è il classico allenatore che si lamenta quando ha bisogno di farlo, ma non si ricorda come ha vinto la Supercoppa Italiana, la Coppa Italia e lo scontro diretto a Torino contro la Juve con un rigore ripetuto due volte subendo 20 tiri in porta contro uno. Le sue parole lasciano il tempo che trovano. Per me il mani poteva essere anche sanzionato, ma dal momento in cui non c’è oggettività e decide l’arbitro sul campo, la scelta va lasciata a lui».
Fagioli è stato strepitoso con l’Inter. E’ lui il simbolo di questa nuova Juve?
«Sono d’accordo. Niccolò lo conosco e ci sentiamo, è un amico. Gli ho fatto i complimenti perché ha giocato da veterano consumato. E’ diventato improvvisamente quello che Tonali è riuscito a fare al Milan il secondo anno. Fagioli ha fatto un salto di qualità pazzesco. Sorge però spontanea una domanda: perché si è arrivati a far giocare lui, Miretti e gli altri di fronte solo ad una defezione dietro l’altra? Probabilmente ci si poteva pensare anche prima. Se Allegri ha qualche colpa, forse è stata anche la gestione all’inizio dell’anno. Meglio ravvedersi e sistemare le cose per progettare qualcosa di interessante che distruggere tutto».
C’è la mano di Allegri in questa rimonta della Juve?
«Questa “disgrazia” sportiva della penalizzazione ha ribaltato completamente quello che opinabile fino alla sosta del Mondiale. Allegri recuperando alcuni giocatori ha dimostrato di poter variare il modo di giocare. Pur non essendo mai spumeggiante come Napoli e Lazio, sta facendo partite concrete che hanno portato punti pesanti con risultati pesanti e spesso segnando molte reti in più rispetto a quanto eravamo abituati a vedere. Con Torino e Sampdoria ci sono stati due 4-2 che con la Juve del corto muso c’entrano poco. Allegri è veramente un grandissimo gestore e come si è visto in questo caso nemmeno le cannonate riescono ad abbatterlo. Di fronte ad una penalizzazione del genere si sarebbe sciolto chiunque, mentre lui si è preso le responsabilità. In vari momenti ha cambiato atteggiamento, parlando prima di salvezza, poi di corsa Europa e addirittura di arrivare secondi da soli che è la realtà dei fatti. Se poi il 19 aprile il Consiglio deciderà di restituirci i punti, allora avrà avuto ragione Allegri. Altrimenti con la conferma della penalizzazione si ragionerà su altro».
Quali sono i principali miglioramenti che vede nella Juve attuale?
«La difesa in questo momento è fortissima a livello europeo. Bremer finalmente ha trovato il compagno di ruolo giusto che è Danilo, capitano, leader ed esempio della squadra. Possono giocare Bonucci, Alex Sandro, Gatti o Rugani, ma la storia non cambia. Il centrocampo con Fagioli, Rabiot e Locatelli gira benissimo. Kostic sta facendo molto meglio rispetto a quanto ci aspettava perché oltre agli assist trova i gol ed è uno che non si ferma mai. Rispetto all’inizio di stagione abbiamo avuto un cambiamento di rotta. Abbiamo motivi per sorridere e pensare positivo».
C’è qualche rimpianto?
«E’ ovvio che tutto questo non cancella l’inizio disastroso di stagione e soprattutto l’atteggiamento sbagliato in Champions League che ci ha penalizzato parecchio. Proviamo ad immaginare cosa sarebbe stato avere 4 squadre italiane in Champions League in questo momento della stagione e con questo tipo di sorteggi. Il Napoli che sta facendo qualcosa straordinario non può diventare un alibi. La Juve ora doveva stargli a 5,6,7 o 8 punti evitando di perdere punti con Monza, Sampdoria, Salernitana…Questo purtroppo conta adesso».
Per questo Rabiot la Juve deve fare uno sforzo in più in chiave rinnovo?
«E’ il miglior giocatore della Juve in questa stagione per me. Il club dovrebbe fargli il rinnovo, ma dovrà vedere i conti. Se le pretese saranno irraggiungibili non credo che la Juve andrà avanti nella questione e farà rientrare su altri giocatori come Rovella che sta facendo molto bene al Monza. E’ ovvio che ad un Rabiot così è difficile dire di no. Andrà capito l’atteggiamento del suo entourage e soprattutto che tipo di contratto vorrà fare. Questo sarà fondamentale perché la Juve non ha i soldi che possono spendere le inglesi e altri club».
Vlahovic ancora fa fatica a segnare. Che succede al serbo?
«Sta facendo fatica, anche contro l’Inter ha fatto un errore clamoroso nel secondo tempo quando non ha visto Fagioli da solo dentro l’area e si è ostinato a tirare. Ha fretta di fare le cose, di tornare al gol e di dimostrare che è un giocatore forte. Noi sappiamo che lui è forte e infatti Allegri fa benissimo a difenderlo e a dire che deve star tranquillo, cercando di placare la situazione intorno a lui».
Cosa si aspetta sul futuro di Pogba?
«E’ una situazione che andrà verificata quando il giocatore rientrerà in pianta stabile nella Juve. Adesso il club fa bene a fare scudo intorno lui, come ha fatto Calvo. Pogba secondo me non sta vivendo una situazione facile dal punto di vista emotivo, oltre che fisico. Il ragazzo va aiutato. Con l’ingaggio che ha, poi, vorrei capire chi potrebbe prenderlo al posto della Juve…La cosa da fare è recuperarlo il prima possibile, dopodiché si valuterà cosa sarà meglio per la squadra e per lui».
Vede in Gatti un possibile erede di Chiellini?
«Con l’Inter ha fatto una prova eccezionale, la seconda di fila dopo quella col Friburgo. Nel secondo tempo ha fatto un intervento decisivo in scivolata che ha salvato lo 0-1 come faceva Giorgio. Lui è un giocatore tipo Chiellini. Ovvio che Giorgio è un totem che non si può toccare molto facilmente, però Gatti è il classico marcatore vecchio stampo. Con l’Inter si è visto dare subito spintoni, farsi sentire fisicamente, andare in zone del campo non di sua competenza per far capire agli avversari che lui c’era. Il difensore vecchio stampo di una volta è sempre quello che dà più fastidio e quello che fa scappare gli attaccanti perché fa paura. A San Siro si percepiva che Danilo e Bremer si fidavano di aver Gatti al loro fianco. L’Inter probabilmente avrebbe potuto giocare altri 90 minuti, ma non avrebbe mai segnato».
Sporting Lisbona ai quarti di finale. La Juve parte favorita in Europa League?
«Mi fido poco delle squadre portoghesi perché negli ultimi anni abbiamo festeggiato per Benfica e Porto e siamo sempre andati a casa in Champions League. Quindi eviterei di farlo e terrei i piedi per terra. Credo che passare il turno sia qualcosa di non impossibile. La squadra che mi fa più paura in assoluto è il Manchester United in doppia sfida. Per noi juventini finire in Europa League era un problema, mentre adesso è una speranza per tanti motivi».
Che Juve si immagina il prossimo anno?
«Questa è una squadra che sta facendo capire che, con un paio di innesti giusti l’anno prossimo e un paio di rinnovi di giocatori che non devono essere lasciati liberi di andare, si può ben sperare. Non credo che questo Napoli possa ripetere una stagione del genere anche l’anno prossimo».
Si ringrazia Francesco Oppini per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista.