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Padoin: «La Juve mi sembrava uno scherzo. Cos’ho pensato con Ronaldo»
Simone Padoin, ex centrocampista della Juve, ha rilasciato un’intervista, parlando così dei suoi ricordi in bianconero
Intervistato da Gianlucadimarzio.com, Simone Padoin ha rispolverato alcuni suoi ricordi alla Juve. Le dichiarazioni.
TRATTATIVA CON LA JUVE – «E’ durata appena qualche ora, la ricordo come se fosse ieri. Erano le 6 e mezzo di pomeriggio, due giorni dopo avremmo giocato nel turno infrasettimanale e io mi stavo rilassando sul divano. Squilla il telefono: era Tinti, il mio procuratore. “Vuoi andare alla Juve?”. Avevo appena firmato un rinnovo quinquennale con l’Atalanta, sembrava uno scherzo. Ma Tullio, su queste cose, non scherza mai. Sono rimasto in silenzio 3-4 secondi, poi gli ho detto di sì. Alle 9 e mezzo ero già in macchina, in viaggio verso Milano. E quella sera diventai un calciatore della Juve».
RONALDO – «Quando CR7 è arrivato in bianconero, mi sono una fatto una risata. Saranno costretti a cambiare il coro, ho pensato: che ce frega di Leo Messi… e il resto lo sapete già! Scherzi a parte, l’affetto dei tifosi è qualcosa che porterò sempre con me. Ricordo ancora la Supercoppa del 2015, in Cina. Appena atterrati a Shanghai, ho sentito i tifosi cinesi che cantavano il ‘mio’ coro. Era incredibile».
PIRLO – «In campo era un fenomeno, lui e Buffon sono i compagni di squadra più forti che ho avuto. Entrambi campioni, ma in modo diverso. Gigi era esuberante, Andrea l’opposto: non era un tipo di molte parole, gli bastava uno sguardo per farti capire cosa si aspettava da te. La differenza tra una partita normale e un big match stava tutta lì: quando bisognava alzare l’asticella, Pirlo non chiedeva palla, la pretendeva. Penso che da allenatore sia un po’ l’Andrea di sempre. Vuole un calcio divertente, prepara bene le partite. Ha tutto per riuscire a fare bene anche in questo nuovo percorso».
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