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Pagelle Milan Juve: Locatelli-Thuram una diga, Kalulu alimenta i rimpianti rossoneri. Ma davanti il vuoto VOTI
Pagelle Milan Juve: i voti e i giudizi ai protagonisti del match, valido per la tredicesima giornata del campionato di Serie A 2024/25
(inviato allo Stadio San Siro) – Pagelle Milan Juve: i voti e i giudizi ai protagonisti del match, valido per la tredicesima giornata del campionato di Serie A 2024/25
Di Gregorio 6 – Può rimettere i guantoni nel borsone intatti, quasi immacolati, dopo una partita a San Siro lontana parente di quella contro l’Inter.
Savona 6.5 – Giocare contro un certo Rafa Leao non è come bere un bicchier d’acqua. Si sa. Farlo con questa maturità, questa attenzione, questa concentrazione per tutti i 90′ denota un segno di grande crescita da parte del terzino.
Gatti 6.5 – Morata non si vede mai, oscurato dall’inizio alla fine. Merito di una prestazione solida, compatta da parte del numero 4, che non concede neanche le briciole all’ex Juventus.
Kalulu 7 – Aveva il mirino puntato addosso, da grande ex che torna ad affrontare il suo passato. E i rimpianti, al popolo rossonero, li ha fatti vedere tutti. Una fotografia? La chiusura provvidenziale nella ripresa che ha letteralmente impedito al Milan di involarsi verso la porta.
Cambiaso 6 – Eccezion fatta per un’occasione (importante) capitata in area e respinta in extremis da Thiaw, è meno coinvolto nella manovra offensiva. Non che non sia incisivo, ma semplicemente per equilibri diversi: quelli difensivi, in cui mantiene un’attenta posizione per non scompaginare il reparto.
Locatelli 7 – Thiago Motta è soddisfatto della sua partita senza palla. E non potrebbe essere altrimenti. Leader positivo della squadra: lo ripetiamo da mesi ormai, il modo in cui guida i compagni con ogni gesto, ogni movimento affinché qualsiasi meccanismi sia oliato bene. Altra partita totale, in cui difende bene e tocca tantissimi palloni.
Thuram 7 – Alcuni strappi tutto-campo di grande spessore. Sintomo di quanto stia bene, di quanto sia in fiducia in questo momento. Trasforma bene le azioni con i suoi coast-to-coast. Piccolo neo della sua prestazione: talvolta l’uomo gli scappa via alle spalle, bisogna dirlo, ma i compagni riescono a tappare bene i buchi.
Conceicao 6 – La voglia di incidere, di graffiare, di fare male c’è. È tanta. Ma il Milan sembra aver trovato le contromisure per arginarlo, fin dall’inizio. Theo Hernandez e i raddoppi dei centrocampisti lo limitano un po’: resta comunque una prova all’insegna della generosità e dello spunto di intraprendenza nel cercare di creare qualcosa. Dal 77′ Weah SV.
Koopmeiners 5 – Un discorso che vale per lui, così come per McKennie. È mancato tanto oggi, veramente poco incisivo dalla metà campo in su. Lo spartito tattico era diverso, bisognava adattarsi alla mancanza di una prima punta di ruolo: ma certamente doveva essere più presente nel vivo del gioco.
Yildiz 6.5 – Passa praticamente tutto dai suoi piedi in attacco. Il flusso delle azioni ha un copione consolidato a San Siro: palla a sinistra a Yildiz che stoppa, punta e disegna. Poteva fare certamente meglio in quella grande occasione del primo tempo: tiro troppo masticato (non da lui). Ma è l’unica costante invariabile nel creare minacce.
McKennie 5 – Esperimento bocciato, potremmo tranquillamente dirlo. È il punto più estremo di questa Juve tatticamente parlando ma è anche quello più lontano dal cuore pulsante dell’azione. Risultato? Juventus che centralmente non trova praticamente mai sbocchi centralmente. Dal 77′ Fagioli SV.
All. Thiago Motta 6 – La mossa McKennie-Koopmeiners al posto del 9 non ha portato i frutti sperati. In una situazione come questa, di emergenza, lo 0-0 a San Siro contro il Milan va portato via con cura.