Papa Francesco 'Urbi et Orbi' straordinaria: l'indulgenza plenaria
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Papa Francesco ‘Urbi et Orbi’ straordinaria: l’indulgenza plenaria del pontefice

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Papa Francesco ‘Urbi et Orbi’ straordinaria: l’indulgenza plenaria del pontefice in questa delicata emergenza Coronavirus

Alle 18.00, Papa Francesco ha preso la parola in piazza San Pietro nel Vaticano per l’indulgenza plenaria Urbi et Orbi, in cui il pontefice ha voluto pregare per questa situazione d’emergenza in Italia con il diffondersi del Coronavirus. Di seguito riportate le parole di Papa Francesco rivolte ai fedeli.

«La tua parola ci riguarda tutti. In questo mondo siamo andati a velocità sentendoci forti. Avidi di guadagno, ci siamo fatti assorbire e non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami. Non ci siamo fermati davanti alle guerre e non abbiamo ascoltato il grido dei poveri e del pianeta malato. Abbiamo pensato di rimanere sani in un mondo malato. Perché avete paura? Non avete ancora fede? È un tempo di scelte, per capire cosa conta o cosa no, per capire cosa è necessario e cosa no. Un tempo per impostare la vita verso di te. Medici e infermieri, addetti ai supermercati, sacerdoti, religiosi, volontari stanno comprendendo che nessuno si salva da solo. Dobbiamo avere cura di non seminare panico, ma con responsabilità: molti padri e madri, nonni mostrano nel quotidiano come affrontare la crisi ai loro figli e nipoti. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti».

«Con Dio la vita non muore mai. Il Signore si risveglia e fa arrivare la nostra Fede. Abbiamo un’ancora, dalla sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone, nella sua croce siamo stati scaldati, affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. Sperimentando la mancanza di tante cose, ci accorgiamo di tante cose. Il Signore ci interpella a ritrovare la vita che ci attende. Non spegniamo la fiammella e lasciamo che si riaccenda la speranza. Nella sua croce siamo stati salvati, per lasciare che la speranza ci sostenga nelle strade possibili. Abbracciare il Signore per riabbracciare la speranza: ecco la forza della Fede. Perché avete paura? Non avete ancora Fede? Da questo luogo vorrei affidarvi tutti al Signore. Da questo colonnato che abbraccia Roma, la benedizione di Dio scenda su di voi. Signore benedici il mondo: ci chiedi di non avere paura, ma la Fede è debole per chi è timoroso. Non lasciarci in balia della tempesta, ripeti ancora ‘Voi non avete paura’. Sappiamo che tu hai cura di noi».

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