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Paratici e i “cicli finiti”: da Conte a Pirlo. La storia in quattro mosse

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Fabio Paratici ha parlato dopo la sconfitta della Juventus contro il Benevento: l’analisi delle sue dichiarazioni sui cicli finiti

La Juventus esce con le ossa rotte dal confronto contro il Benevento: la sconfitta di misura per 0-1, arrivata per l’errore di Arthur, potrebbe rappresentare il punto di non ritorno della stagione bianconera almeno per quanto riguarda il campionato. Sono reali ora i 10 punti dalla vetta dell’Inter, al netto delle gare da recuperare con Napoli (Juve) e Sassuolo (Inter). A fine gara Fabio Paratici si è presentato ai microfoni di Sky Sport per confermare la fiducia ad Andrea Pirlo e nel progetto intrapreso in estate. Le parole del dirigente bianconero hanno messo l’accento sulle critiche che vengono fatte e sulla locuzione “fine ciclo” che si accompagna ad ogni passo falso della Juventus.

PARATICI A SKY – «Siamo qui da 11 anni, gli ultimi 9 abbiamo vinto e abbiamo sempre cambiato. La gente non se n’è accorta, perché vincendo forse è passato in secondo piano. Per vincere abbiamo fatto scelte difficili che hanno portato a costruire i successi futuri. Quello che stiamo facendo anche ora: se rinnovi ma non vinci può succedere, ma anche gli altri anni abbiamo cambiato. Ho sentito tante volte dire ‘E’ finito un ciclo’: quando è andato via Conte, quando abbiamo perso a Berlino, quando l’anno successivo eravamo distanti dalla vetta, quando abbiamo perso a Cardiff. Ogni volta sento parlare di questo ciclo, abbiamo già cambiato e vinto. Alcune volte si possono fare le due cose allo stesso momento, altre no».

La Juventus ha portato a casa anche quest’anno un trofeo, ovvero la Supercoppa Italiana contro il Napoli ed è in finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. Nel dettaglio le stagioni che hanno rinnovato i cicli vincenti della Juventus.

Juve 2014/2015 fine ciclo Conte: inizia l’epopea di Allegrimarotta

L’estate del 2014 fu quasi traumatica per l’ambiente Juve e per i tifosi bianconeri: Antonio Conte, storico capitano e condottiero dei tre Scudetti della rinascita, lascia in pieno ritiro il timone della Juventus per alcuni screzi con la società in particolar modo riferiti al mercato. Agnelli corre subito ai ripari e chiama Max Allegri: il tecnico ex Milan non è proprio benvoluto dai tifosi che lo accolgono con fischi e malumore. Si parla di fine ciclo per la Juventus e di ricostruzione dopo i tre Scudetti. La Juve saluta Vucinic e Quagliarella, eroi dell’era Conte ma accoglie Morata e Evra. La stagione è da incorniciare: Allegri, con il rombo a centrocampo formato da Pirlo, Marchiso, Pogba e Vidal, vince il campionato e arriva in finale di Champions League dove viene sconfitto per 3-1 dal Barcellona di Messi, Suarez e Neymar. La Juve si conferma prima forza assoluta del campionato ma la sconfitta in Champions League fa risuonare l’allarme del “fine ciclo”.

Juve 2015/2016 partenza a rilento e rimonta rimasta negli annaliPogba Sampdoria

La Juventus della stagione 2014/2015 viene considerata ancora una creatura di Conte e dunque la sconfitta contro il Barcellona si paventa con le forme del fine ciclo Conte, nonostante Allegri sia ben fermo in panchina. E l’avvio della stagione successiva rinforza questa tesi: dopo 10 giornate la Juve è a -11 dalla vetta. Gli addii di Pirlo, Vidal e Tevez fanno parlare dell’ennesima fine di un ciclo mentre non convincono, inzialmente, gli arrivi di Dybala e Mandzukic. La Juventus, invece, saprà rialzarsi compiendo una rimonta rimasta negli annali ai danni del Napoli e venendo eliminata in Champions League ai supplementari dal Bayern Monaco agli ottavi di finale dopo una gara dai mille volti. Una Juve rinata, pronta ad aprire un ciclo con i nuovi arrivati.

Cardiff 2017 e le liti negli spogliatori: fine della BBC e del ciclo Allegri?

bonucci juve

Massimo Pinca

La stagione 2016/2017 si apre con il clamoroso arrivo a Torino di Gonzalo Higuain: il Pipita lascia Napoli dopo il record di 36 gol in Serie A per i 90 milioni della clausola e con Pjanic vanno a rinfozare una Juventus vogliosa di lasciare il segno in Europa. Effettivamente la squadra di Allegri si mostra dominante in Italia e anche in Europa lascia il segno: i bianconeri arrivano in finale di Champions League contro il Real Madrid dello spauracchio Ronaldo: primo tempo finito 1-1 con la magistrale rovesciata di Mandzukic. Al ritorno in campo il Real Madrid dilaga per 4-1: si racconta di liti nello spogliatoio bianconero e a fine stagione Leonardo Bonucci lascerà la Juve accasandosi al Milan. Fine della BBC?

 

Da Allegri a Sarri e infine Pirlo: cicli chiusi e riaperti

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Torino 21/03/2021 – campionato di calcio serie A / Juventus-Benevento / foto Nicolo’ Campoi/Image Sport
nella foto: Andrea Pirlo

La stagione successiva la Juventus vince il campionato sul Napoli per il rotto della cuffia mentre viene eliminata in Champions League dal Real Madrid di Cristiano Ronaldo. Nel mercato estivo del 2018, la Juve acquista Cristiano Ronaldo riaprendo di fatto un ciclo con Allegri: torna anche Bonucci mentre Buffon saluta. Sarà di nuovo Scudetto ma l’eliminazione contro l’Ajax costerà la panchina ad Allegri e l’ennesimo ciclo finito. Si siede sul pino dei bianconeri Maurizio Sarri, torna Gigi Buffon per il ruolo da secondo dietro a Szczesny: nono Scudetto consecutivo ma l’ennesima figuraccia in Champions (contro il Lione) fa riflettere Agnelli: via in pieno agosto a Maurizio Sarri ed ecco Andrea Pirlo. Ora, a 10 giornate dal termine, sono 10 i punti di distacco dalla vetta: la Champions è andata (eliminazione molto grave contro il Porto agli ottavi) mentre Pirlo può fregiarsi della Supercoppa Italiana e provare a vincere la Coppa Italia contro l’Atalanta. Si aprirà dunque un ciclo o si chiuderà l’ennesima storia di un anno?

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