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Paratici: «La rosa ampia non ci preoccupa, Sarri sa cosa deve fare»
Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica della Juventus, ha parlato nel prepartita del match di Champions tra bianconeri e Atletico
Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica della Juventus, ha parlato ai microfoni di Sky nel prepartita del match di Champions League tra bianconeri e Atletico Madrid. Le parole del dirigente bianconero.
GARA – «Mancanza di coraggio l’anno scorso? No, la Champions è sempre impegnativa. Sono tutte partite molto difficili, soprattutto fuori casa. Non è mancanza di coraggio, lo scorso anno l’Atletico ha fatto una grande partita e noi l’abbiamo fatta in casa riuscendo a ribaltare il risultato».
ROSA – «Negli ultimi 6-7 anni abbiamo avuto rose molto importanti con giocatori che hanno vinto tanto con la Juve e prima di venire da noi. Non cambia tanto, anzi, per noi è sempre il solito lavoro. Sarri sa cosa deve fare, i nostri allenatori hanno sempre gestito bene la rosa. Non siamo preoccupati, dovremmo essere preoccupati se avessimo una rosa stretta. Alla quarta partita abbiamo già vari infortunati quindi siamo preparati ad una stagione lunga, necessitiamo di un certo tipo di rosa per tenere alta la competitività».
PERMANENZA GIOCATORI – «Questo è un altro segnale che tutti vedono come negativo ma che noi vediamo come positivo. 10 anni fa pochissimi calciatori venivano venire alla Juve e alcuni volevano essere ceduti, adesso siamo nella situazione contraria grazie al lavoro fatto dalla società, agli allenatori e ai giocatori».
CAMBI – «Lo scorso anno eravamo soddisfatti, abbiamo vinto 5 scudetti 4 Coppe Italia. Non essere soddisfatti sarebbe da folli. I cambiamenti che abbiamo fatto sono stati fatti per lacune numeriche. Abbiamo acquistato De Ligt che era il migliore che ci fosse sul mercato per età e livello, è stato il migliore della Champions. In mezzo al campo avevamo due lacune e abbiamo preso Ramsey e Rabiot. In più abbiamo riportato Gigi, un’emblema della Juve, e Demiral, uno dei giovani più appetibili sul mercato. La stagione ci dirà se abbiamo fatto bene».