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Paratici: «Arthur-Pjanic sia opportunità che progettazione»
Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica della Juventus, ha parlato nel prepartita del match di Marassi tra bianconeri e Genoa
Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica della Juventus, ha parlato ai microfoni di Sky nel prepartita del match di Marassi tra bianconeri e Genoa.
GOL CENTROCAMPO – «Era un dibattito interessante, sicuramente Kheditra è un giocatore con queste caratteristche. Lo stile di gioco e gli esterni che vanno sul fondo per crossare, danno più spazio di inserimento ai centrocampisti. Abbiamo giocato tante partite con il trequartista, quindi le mezzali si inseriscono lateralmente e non centralmente. Il dibattito è più ampio, non sul singolo».
PARTITA – «Il Genoa è una squadra che, per l’organico che ha, occupa immeritatamente questa posizione. Ha un tecnico che stimo, sarà una gara complicata. Noi dobbiamo cercare di vincerle tutte. Adesso è come se fossimo alla fine di una preparazione, i giocatori hanno più bisogno di giocare che di riposare, penso sia qiuesta l’interpretazione di Maurizio (Sarri, ndr)».
PUNIZIONI – «Queste sono cose di campo, abbiamo giocatori importanti che si parlano e parlano con l’allenatore e si decide di volta in volta».
ARTHUR – «Su Arthur-Pjanic: esiste programmazione, e poi ci sono le opportunità. In questo caso subentrano entrambe. Pjanic per noi è importante, quando si è presentata questa opportunità abbiamo parlato con lui, che ci ha risposto che l’unico club in cui sarebbe potuto andare per coronare la sua carriera sarebbe stato il Barça. Arthur lo seguivamo da tempo, è più giovane di Pjanic, ed è stata un’operazione finanziariamente buona».
FELIX CORREIA – «Esterno di 1 contro 1, sempre stato un grande talento. Anche lui è un giocatore che seguivamo, era più funzionale di Moreno per l’Under 23».
PIRLO – «Tutto l’ambiente nostro gli è rimasto legato. Detto questo, siamo ancora nel pieno di una stagione, la squadra deve giocare i play-off e ha conquistato un titolo storico, perché abbiamo lottato molto per far partire il progetto dell’Under 23, in cui crediamo molto. L’abbiamo portato avanti con grande fatica, perché è stato davvero difficile portare avanti una squadra di questo livello all’interno di una società di questo livello. Ringrazio tutti i miei collaboratori e anche mister Pecchia che ci ha regalato un trofeo per noi molto significativo».