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Perin Juve, l’importanza di saper cogliere l’attimo! I numeri contro lo Stoccarda confermano: non è “solo” un secondo portiere

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Perin Juve, i numeri della sua prestazione contro lo Stoccarda: l’analisi della partita del portiere bianconero

Carpe diem. Mattia Perin è dal 2018 che sa cogliere l’attimo. Infatti, in quelle occasioni in cui viene chiamato in causa è sempre stato pronto non solo per rispondere presente ma per far capire a tutti che lui non è “solamente” un secondo portiere.

In Juve Stoccarda, anche se non ce n’era bisogno, l’ha dimostrato un’altra volta. Forte del suo rinnovo di contratto fino al 2027 ha mantenuto inviolata la porta in tutti i modi: lo si capisce anche dal dato – clamoroso – dei psxG (la statistica che riflette i gol evitati dai portieri): 2,06. L’MVP del match dall’inizio alla fine: la concentrazione non è mai calata nei 9 salvataggi e nelle 6 parate effettuate all’interno dell’area di rigore. Anche con i piedi nulla da eccepire: 48 tocchi, 23 passaggi riusciti su 27 tentati e una palla lunga riuscita sulle 3 tentate.

Poi quel rigore: spesso si dice che, i tiri dagli 11 metri, li sbaglino solo gli attaccanti. No. Millot l’aveva battuto benissimo: forte, angolato, a mezza altezza. Una parata dal coefficiente di difficoltà altissimo che pochi numeri 1 riescono a fare. D’altronde, Mattia, da quest’anno, ha quel numero stampato sulla schiena con la Juventus. Gli si addice non solo sul campo ma anche caratterialmente: leader indiscusso dentro al rettangolo verde ma anche davanti alle telecamere dopo una sconfitta dolorosa di Champions League, che non è riuscito a evitare.

Essere il secondo portiere è, forse, ancora più complicato di fare il titolare. Perché quando ti chiamano in causa, tu devi essere pronto. Anche se non giochi da mesi. Sapere cogliere l’attimo, l’opportunità che ti viene data – che Thiago Motta gli darà sempre di più in questa stagione.

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