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Perin riconquista la Juve: parate e leadership, Szczesny è avvisato
Perin riconquista la Juve con Allegri: parate decisive e qualità da leadership nello spogliatoio, Szczesny è avvisato
Da secondo di Szczesny a titolare della Juve con numeri e soprattutto prestazioni di altissimo livello. Mattia Perin in questo primissimo scorcio di stagione, un po’ a sorpresa ha conquistato tifosi e addetti ai lavori dimostrando a tutti gli effetti di essere un’arma in più per Allegri.
Il portiere classe 1992 di Latina si è ritrovato “catapultato” tra i pali della Vecchia Signora per sostituire l’amico e compagno di squadra polacco fermato da due infortuni. Dal Sassuolo alla Sampdoria prima e dallo Spezia al Psg poi Perin ha risposto presente, in campo e anche fuori.
Se la Juve fino a questo momento ha la miglior difesa del campionato con appena 2 gol subiti, molto è dipeso alle sue parate che hanno contribuito in maniera determinante ai risultati conseguiti fin qui ottenuti dalla squadra. Il tocco decisivo sul rigore sbagliato da Jovic contro la Fiorentina è l’esempio lampante di un portiere ritrovato nell’autostima e nella consapevolezza dei propri mezzi. Non da meno sono i più recenti interventi col Psg che hanno permesso ai bianconeri di restare a galla fino alla fine e di evitare quella che poteva essere una debacle.
Perin sembra aver assunto anche un ruolo da leader dello spogliatoio. Il portiere ha messo la faccia in diverse occasioni davanti alle telecamere per commentare quanto di positivo e negativo fatto vedere della Juve, con analisi che hanno dimostrato grande lucidità e capacità di leggere le partite. Un portiere ritrovato, quindi, anche dal punto vista umano e caratteriale. Il suo percorso, come ha svelato lui stesso è stato sostenuto anche dal lavoro svolto con un mental coach che lo ha aiutato a rialzarsi nei momenti di maggiore difficoltà, scongiurando il timore del clamoroso ritiro dal calcio. Anche la passione per la musica e il pianoforte hanno contribuito ad aiutarlo.
La svolta Perin alla Juve è arrivata quest’anno dopo che la carriera in bianconero non era partita nel migliore dei modi. Acquistato nel 2018 per fare da vice a Szczesny dopo l’addio di Buffon al Psg, nella sua prima stagione colleziona 9 presenze (tutte in campionato) mettendo nella sua bacheca personale uno scudetto e una Supercoppa Italiana. In quella successiva, complice il ritorno di Buffon a Torino e il mancato trasferimento al Benfica per non aver superato le visite mediche, viene relegato da Sarri al ruolo di quarto portiere dietro Pinsoglio. Da agosto a dicembre 2019 non gioca nemmeno una partita e quindi a gennaio 2020 torna al Genoa in prestito dove contribuisce alla salvezza dei rossoblù. L’anno dopo neanche Pirlo decide di puntare su di lui e quindi Perin resta a Genova per tutta la stagione 2020-2021. Con Allegri la situazione cambia e decide di riportarlo a Torino. Lo scorso anno scende in campo per 12 volte, inclusa 1 partita in Champions League e 5 in Coppa Italia, subendo 15 gol in totale. Quest’anno è partito alla grande iniziando da titolare 4 match su 6 mostrando tutte quelle qualità che ai tempi del Genoa lo avevano reso uno dei portieri più promettenti della Serie A.
Il futuro immediato di Perin potrebbe essere la chiamata del Ct Mancini in Nazionale a 4 anni dalla sua ultima presenza e una lotta più serrata con Szczesny per un posto da titolare appena quest’ultimo recupererà dall’infortunio. E quello a più lungo raggio? Se le voci di un addio del polacco direzione Chelsea dovessero concretizzarsi, potrebbe vederlo davvero nelle vesti di nuovo numero 1 della Juve.