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Pistocchi lascia Mediaset: «Messo da parte per colpa della Juventus»

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Pistocchi lascia Mediaset: «Messo da parte per colpa della Juventus». L’intervista rilasciata dal giornalista

Maurizio Pistocchi ha definitivamente concluso il suo rapporto lavorativo con Mediaset. Ne ha parlato nell’intervista rilasciata al Corriere.it.

ADDIO A MEDIASET – «Anche la storie d’amore belle finiscono, la mia con Mediaset è durata tantissimi anni, ma il rapporto per tanti motivi era stato compromesso da quello che era successo nel 2017. Adesso abbiamo trovato un accordo che è una via sempre migliore rispetto a litigare. Come mi ha insegnato il mio amico collezionista e gallerista Davide Halevim, “noi ebrei diciamo che un accordo è perfetto quanto tutte e due le parti sono un po’ scontente».

VETO DELLA JUVE SU PISTOCCHI – «Nessuno ha mai smentito questa ricostruzione, quindi evidentemente era vera. Certo è perlomeno strano che un’azienda preferisca pagare dei collaboratori esterni piuttosto che utilizzare un suo dipendente “storico” come è successo negli ultimi 4 anni. E comunque mi meraviglia che un giornalista che si occupa di un aspetto importante ma tutto sommato marginale nella vita sociale ed economica del Paese sia ritenuto così pericoloso da dover essere epurato».

AVVISAGLIE – «Nel 2013 Brachino disse a me e a Paolo Ziliani che Andrea Agnelli gli aveva chiesto di toglierlo dai programmi: non so se fosse una boutade, ma l’anno dopo, una mail della segreteria il 13 agosto mi comunicò che non avrei più partecipato ai programmi sulla Champions, dopo che l’allora direttore dello sport, oltre ad avermi richiesto progetti di programmi, si era complimentato con me per l’ottimo livello dei commenti al mondiale di calcio in Brasile. Non è un mistero inoltre che Albanese, capo della comunicazione della Juventus, abbia più volte fatto pressioni per ottenere l’allontanamento di giornalisti “scomodi”».

GIORNALISMO SUCCUBE DEL POTERE – «Una delle grandi anomalie del calcio italiano è che la Juventus è la squadra più importante del nostro campionato, ma è anche proprietà di un’azienda che investe in pubblicità oltre 100 milioni di euro su radio, tv e giornali. Con un investitore tanto importante è inevitabile che ci sia chi ne tiene conto».

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