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Pjaca-Rog, la sfida doppia dei gemelli diversi
Rog il migliore fra i suoi in Juve-Napoli, Pjaca subentra nel finale. Il bilancio italiano dei due ragazzi di Zagabria
Per par condicio Juve e Napoli quest’estate si sono anche spartiti fra loro i due gioiellini della Dinamo Zagabria. Uno ciascuno, non fa male a nessuno. Allo Stadium Marko Rog gioca per la seconda volta da titolare ed è subito il migliore fra i suoi, l’altro Marko (perchè sì, hanno anche lo stesso nome) entra a cinque minuti dalla fine per concedere gli applausi all’eroe di giornata Dybala. Storia strana quella di ieri sera, perchè in realtà il destino dei due, da quando sono arrivati in Italia (naturalmente insieme, solo che con destinazioni differenti) è per ora tutto a favore dello juventino. Pjaca ha un maggior minutaggio (361′ contro 247′ di Rog) e maggiori presenze in Campionato (5 a 3) e Champions League. Senza contare la gioia del primo gol stagionale ad Oporto. Anche se come media voto dei tre principali quotidiani sportivi è leggermente in vantaggio il napoletano (6,17 rispetto a 5,8).
DINAMO ZAGABRIA – Sono nati a distanza di un mese l’uno dall’altro, nello stesso anno (1995) e nello stesso posto (Zagabria). Ma forse è meglio partire dalle differenze. Alla Dinamo di Zagabria hanno giocato insieme solo la scorsa stagione, perchè prima Rog era al RNK di Spalato. Nel 4-3-3 Pjaca naturalmente era uno dei tre là davanti, il suo omonino centrocampista centrale o a volte interno. Tutte e due naturalmente titolarissimi, anche se lo stakanovista qui risulta essere Rog: 50 presenze totali la scorsa stagione con 4 gol, non male per un centrocampista. Pjaca andava invece al ritmo di un gol ogni 3 partite e mezza (12 reti in 42 presenze). Così simili, eppure così diversi. Rog si fa il nome fra le fila dell’ RNK, la seconda squadra di Spalato dopo l’Hajduk, Pjaca diventa una superstar in patria con la Dinamo Zagabria (un pò la Juventus della Croazia). Forse ecco perchè quest’estate ha voluto sempre e solo i bianconeri. Marko Rog invece ha nel DNA quello dell’outsiders, di chi ha ancora tutto da dimostrare. Ma sicuramente Sarri (e non solo lui), dopo ieri sera, avrà preso nota.